Non ha fatto in tempo a concludere, trionfalmente, I bastardi di Pizzofalcone 4 su Raiuno, che Alessandro Gassmann torna in pista sulle medesime frequenze, dal 23 novembre per sei serate, nelle vesti di insegnante con Un professore 2. Prova dell’estrema versatilità dell’attore, che a proposito di quest’ultimo ruolo confessa: «Nella vita reale non avrei mai potuto fare il professore perché non ho pazienza, dote fondamentale per trattare con gli studenti».

Ma tu che studente eri? 

«Svogliato e incostante, avevo paura dei voti e delle interrogazioni, forse perché non ho trovato un insegnante che sapesse motivarmi, al contrario di mio figlio Leo (cantante e attore, ndr), che grazie a un bravissimo professore di filosofia si è appassionato agli studi e si è brillantemente laureato, con mio grande orgoglio di papà». 

Non avrai la pazienza del professore cui presti il volto, ma ci sarà qualcosa in comune con lui.

«La positività. Sono un inguaribile ottimista e spero sempre che le cose si possano risolvere nonostante le difficoltà».

C’è stata nella tua vita una figura carismatica come il Dante Balestra che interpreti nella serie?

«Se parliamo di mentori, esclusi mio padre e mia madre (Vittorio Gassman e Juliette Mayniel, ndr), che sono stati due splendidi punti di riferimento per me, mi viene in mente l’immenso Gigi Proietti, che ho avuto l’onore di dirigere nel film Il premio del 2017. Condividere il set con lui è stata un’esperienza preziosa».

In attesa di vedere come andrà Un professore 2, puoi annunciare I bastardi di Pizzofalcone 5?

«Non so, ma di certo anche questa è stata una bellissima esperienza con ascolti ottimi, vedremo…».

Pensi che tuo figlio Leo ti vedrà in tv?

«Me lo auguro, per quanto i suoi impegni serali di ventiquattrenne glielo consentiranno (ride, ndr)».