La Rai l’ha consacrata come vip televisiva, ma Caterina Balivo per qualche anno ne ha preso le distanze, un po’ per ripensarsi dentro e fuori, un po’ per dedicarsi alla famiglia, ovvero il bel marito, finanziere e scrittore, Guido Maria Brera (suo il Diavoli dell’omonima serie), e i loro figli Guido Alberto e Cora, di 11 e 6 anni.
Ora l’ex modella di Aversa, napoletana d’adozione e tifosissima dei neo scudettati, nella Tv di Stato ci torna in grande stile, e stavolta sperando che sia La volta buona. Che non è un gioco di parole, ma il titolo della trasmissione, in onda tutti i giorni alle 14.00 su Raiuno, subentrata all’Oggi è un altro giorno di Serena Bortone. «Sarà un salotto di intrattenimento», racconta a Cinecorriere la presentatrice, «con un ampio divano a ferro di cavallo, dove si accomoderanno svariati ospiti pronti a raccontare la loro “volta buona”. Ci saranno giochi telefonici, beniamini della fiction e tanto altro».
Ma la “volta buona” di Caterina Balivo qual è stata?
«Tutti i giorni imparo a fare qualcosa, sia che sorrido o mi arrabbio, o decido di cambiare ciò che non va. Poi, ripensando al passato, la volta buona è quando ho preteso da mio padre che mi lasciasse trasferire da Aversa a Roma e intraprendere la mia carriera».
Parlare con le persone è sempre stato nelle tue corde, hai anche fatto un podcast: Ricomincio dal no. Che voleva dire?
«Ho chiesto a personaggi come Andrea Bocelli, Roberto Saviano, Bebe Vio se gli era capitato dire un grosso no nella vita e se questo aveva poi avuto per loro un risvolto positivo. Del resto, quante volte ci sembra che sia tutto perso, e invece la realtà ci sorprende con nuovi inizi».
Ti abbiamo visto sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia per la prima del film Ferrari, che rapporto hai col cinema?
«Lo amo molto, a Venezia ho anche visto Finalmente l’alba di Saverio Costanzo. Quanto a Ferrari, tornerò al cinema a vederlo con mio figlio perché voglio che conosca la storia di questo mito che ha contribuito a rendere famosa l’Italia nel mondo».
Caterina, tu indossi spesso outfit dalle tinte sgargianti, come mai?
«Sono cresciuta ad Aversa dove vedevo tante donne in nero perché portavano il lutto, per reazione, allora, nelle occasioni pubbliche mi piace giocare coi colori. È anche un modo per ricordarsi tutti i giorni che quando c’è la vita bisogna festeggiarla».
Sprizzi positività da tutti i pori.
«Voglio essere positiva, non per niente La volta buona è un programma votato all’ottimismo e alla resilienza. Il messaggio è che è possibile superare ogni impedimento e che se si trova la forza di andare a avanti, si può tornare a vincere. Più propositiva di così!».