Le serie tv “legal thriller” al femminile funzionano. Prova ne è non solo il successo di personaggi come la poliziotta Lolita Lobosco (Luisa Ranieri), la profiler Teresa Battaglia (Elena Sofia Ricci) o il sostituto procuratore Imma Tataranni (Vanessa Scalera), ma anche la nuova fiction di Raiuno Sei donne – Il mistero di Leila, in onda in prima serata da martedì 28 febbraio, con Maya Sansa nei panni del pubblico ministero Anna Conti, che indaga sulla scomparsa della quindicenne Leila. Le figure femminili qui hanno tutte un carico di eventi e sfaccettature che promette di far breccia nei telespettatori. E poco importa se dietro la facciata dell’intransigenza nascondono una grande fragilità.
«Nel caso della mia Anna – spiega Sansa a Cinecorriere – la fragilità è rappresentata dalla dipendenza dall’alcol, che riaffiora quando il marito la lascia. Ciò non le impedisce di battersi senza tregua pur di ritrovare quella ragazzina in cui rivede un po’ se stessa e la cui sorte non sembra interessare a nessuno».
Pensa di aver qualcosa in comune con Anna Conti?
«Probabilmente la voglia di essere indipendente e di provare a fare tutto da sola, che mi ha spinto ad andare a lavorare all’estero, a Londra, quando ero ragazza. Inoltre una una forte emotività e tendenza all’empatia, che sono la mia forza e la mia fragilità».
Si tratta del suo primo ruolo “giudiziario”, come si è preparata?
«Documentandomi, naturalmente, ma anche chiedendo lumi a mio zio, giudice di minori in pensione, che è stato prodigo di consigli».
Lei è per metà di origine iraniana, cosa pensa della ribellione contro il regime in atto in Iran?
«La condivido e solidarizzo con le donne iraniane che debbono ancora battersi per libertà fondamentali che qui in Occidente diamo per scontate. Detto questo, di cose da fare per l’emancipazione femminile ce ne sono ancora anche in Europa».
Nel cast, a parte la Sansa e Silvia Piacente nei panni di Leila, spiccano l’attrice Isabella Ferrari, nelle vesti di Viola, ermetica vicina di casa della scomparsa; Ivana Lotito, in quelle della zia di Leila, Michela; Denise Tantucci, la sua allenatrice di atletica Alessia; e Cristina Parku, che è Aysha, migliore amica della ragazza. Sul fronte maschile ecco Maurizio Lastrico, nel ruolo di Gregorio, il patrigno di Leila; e Alessio Vassallo, l’ispettore Emanuele, partner della Conti nelle indagini (nella foto sopra, assieme a Maya Sansa).
Girata a Taranto col contributo dell’Apulia Film Commission, Sei donne – Il mistero di Leila promette colpi di scena come nel più classico degli intrecci noir, affrontando contemporaneamente temi scottanti quali l’integrazione, il lavoro femminile, il gender gap, la violenza domestica e il body shaming.