Il romanzo di Isabella Caracciolo presentato alla Casa dell’Architettura
All’interno delle iniziative della rassegna “Incontri d’autore”, mercoledì 14 febbraio alle ore 18.00 la Casa dell’Architettura di Roma ospita un incontro con Isabella Caracciolo per presentare il suo romanzo Chimere Nostre (Merangoli editrice).
Il giornalista e critico letterato Gioacchino De Chirico interverrà durante l’incontro e le letture saranno affidate alla voce dell’attore Alessandro Pala Griesche.
Il romanzo parte dal teatro per affrontare il più delicato tema della psichiatria attraverso un viaggio nella psiche e nell’animo di Filippo, attore di teatro ossessionato dalla figura di Torquato Tasso al punto da identificarsi in lui in modo sempre più radicale e doloroso. Filippo soffre infatti di un disturbo bipolare e riflette su se stesso nell’alternarsi di capitoli in prima persona, che scandagliano la vita dell’io narrante, a capitoli in cui la vita di Torquato viene “messa in scena” come un dramma teatrale.
Chimere Nostre (dei Merangoli Editrice), con l’ampia introduzione di Filippo La Porta e la postfazione di Mario Del Villano psicoterapeuta e psichiatra, è il primo romanzo di Isabella Caracciolo: primo lavoro denso di una costruzione narrativa complessa e fluido di una scrittura ricca di colori che sa entrare nella parola e farne strumento potente del racconto di anime e di persone.
Isabella Caracciolo ha ricostruito, attraverso lo studio delle lettere e le opere di Torquato Tasso, una sorta di racconto nel racconto: ne esce un dramma teatrale che ripercorre la vita del poeta incastonato dentro un romanzo introspettivo che apre le porte ad una meditazione sulla vita e sulla morte. Ma soprattutto che apre una profonda riflessione emotiva sui confini fra normalità e follia, fra equilibrio, identità e malattia mentale.
Nel suo viaggio dentro l’anima e la vicenda di Tasso Filippo, infatti, finisce per fare i conti con la propria stessa malattia, lo stesso bipolarismo del padre, potentemente a specchio con la depressione maniacale di Torquato. Per arrivare ad intuire come la salute psichica sia un’esperienza più spirituale che intellettuale ed abbia a che fare prepotentemente con la ricerca del senso della vita.
Molteplici gli spunti filosofici e, più in generale, di pensiero che nel caldo scenario teatrale ritrovano un grande spessore umano e si salvano da un’astrattezza meccanica e pedante.
Chimere Nostre si fa anche potente strumento per la comprensione del disturbo bipolare della personalità che qui acquista la chiarezza e l’intuitività che viene proprio dal viaggio narrativo. Come dice Mario Del Villano nella postfazione “Non mi meraviglierei se Chimere nostre divenisse un testo di riferimento per sensibilizzare e psicoeducare tanto gli operatori che si stanno formando quanto i familiari e i pazienti, al fine di perseguire un trattamento ottimale di questa grave patologia. O perlomeno è quello che auguro all’autrice di tutto cuore.”