In onda a partire da lunedì 23 gennaio, per quattro serate su Raiuno, Black out – Vite sospese è una fiction decisamente sui generis per i canoni dell’ammiraglia di Viale Mazzini. Sì, perché, pur essendo pervasa dalla consueta dose di sentimentalismo, osa avventurarsi nei meandri del thriller, oltretutto sullo sfondo di un panorama mozzafiato come quello delle montagne trentine.
Tutto succede per colpa di una valanga che travolge un lussuoso resort d’alta quota, isolando quelli che, per varie ragioni, ci stanno dentro. Tra loro Giovanni Lo Bianco (Alessandro Preziosi), sexy broker dal losco passato, ivi giunto coi due figli adolescenti, dopo la morte della moglie. Il caso vuole che la struttura ospiti pure Claudia (Rike Schmid) primario di chirurgia, sottoposta a un programma di protezione testimoni per aver assistito a un omicidio di camorra.
Le vite dei due s’incrociano, ma perché? «Perché Giovanni – spiega Preziosi – ha indirettamente a che fare con quell’omicidio di camorra e per non essere compromesso dovrebbe mettere a tacere Claudia». Lo farà? «Il piano è quello, ma poi ci si mettono di mezzo il destino e l’attrazione…». Come è stato per un partenopeo lavorare fra le vette trentine? «Molto difficile, ma non per le mie origini, bensì perché di neve, nonostante l’altitudine, ce n’era poca o niente (ride, ndr), con ovvie complicazioni per cast e troupe. Inoltre dopo le riprese non è che ci fossero molti luoghi di distrazione, ma va bene così, ho apprezzato la natura».
In questa serie tv è un padre fin troppo protettivo, e nella vita Preziosi, genitore di Eduardo, 27 anni, avuto dalla coreografa Rossella Zito e di Elena (16), avuta da Vittoria Puccini, che papà è? «Molto attento, forse troppo al punto di diventare rompiscatole, ma compenso con l’affetto». Protagonista, oltre che su Raiuno, della serie Netflix La vita bugiarda degli adulti, tratta dal romanzo di Elena Ferrante, Alessandro è infaticabile: «Sto lavorando alla mia opera prima, un film ispirato a un famoso romanzo di formazione, e non dimentico il teatro. Nel frattempo, però, seguitemi in Black out».