Dopo aver spaziato tra i generi – la fantascienza, il thriller, l’horror, l’avventura, la storia, la commedia, perfino il musical – al suo trentacinquesimo lungometraggio, Steven Spielberg apre il libro dei ricordi e il suo cuore per raccontarci gli anni della sua infanzia, che coincidono con la nascita della sua passione per la macchina da presa. The Fabelmans è infatti una dichiarazione d’amore per il cinema che s’intreccia con la storia familiare del regista. Un racconto delicato e coraggioso, a tratti commovente, con il quale Spielberg ci coinvolge emotivamente nella sua sfera più intima.

Gabriel LaBelle è Sammy Fabelman in The Fabelmans

Ha sei anni il piccolo Sam quando Mitzi e Burt, mamma e papà – impersonati rispettivamente dagli straordinari Michelle Williams e Paul Dano – lo portano per la prima volta in una sala cinematografica. Sullo schermo si proietta Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille. La visione del film lascia a bocca aperta Sam e c’è soprattutto una sequenza che continua a pararglisi davanti, anche nel sonno, e che gli ha fatto scattare qualcosa dentro. È la scena in cui un treno in corsa travolge una macchina ferma sui binari, per poi andarsi a schiantare frontalmente contro una locomotiva. Quando a Natale – anzi ad Hanukkah, la Festa ebraica delle Luci – gli regalano un trenino elettrico, con la piccola cinepresa del padre, Sam riproduce esattamente la situazione vista nel film di DeMille. È l’inizio di quella che sarà la carriera di uno dei più grandi registi della storia del cinema. La passione per le immagini in movimento diventa quasi un’ossessione per lui. Quando la famiglia lascia il New Jersey per Phoenix, dove c’è il nuovo lavoro del padre ingegnere, l’ormai adolescente Sam coinvolge le sorelle e tutti i suoi amici nelle pellicole western e belliche che si diletta a girare nel deserto dell’Arizona. Anche le gite familiari diventano oggetto delle sue riprese e proprio montando uno dei suoi girati gli si rivelano le verità nascoste della vita dei suoi genitori. Che esplodono in tutta la loro drammaticità il giorno in cui il padre ottiene una nuova promozione e un nuovo trasferimento, in California. La madre, pianista di talento che ha lasciato la musica per crescere i figli, vuole restare a Phoenix e stavolta non è disposta a rinunciare a ciò che le dice il cuore. La rottura e il successivo divorzio, a quel punto, sono inevitabili. Lacerato nei sentimenti e combattuto tra la razionalità paterna e l’imprevedibile creatività della mamma, Sam si rifugia nel cinema. Che dopo un’estate di scoperte, nuovi amori, inaspettate amicizie e incontri sorprendenti, si trasforma in quella che sarà una passione senza fine per “il più grande spettacolo del mondo”.

da snistra: Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle), Mitzi Fabelman (Michelle Williams), Burt Fabelman (Paul Dano), Natalie Fabelman (Keeley Karsten), Reggie Fabelman (Julia Butters) and Lisa Fabelman (Sophia Kopera) in The Fabelmans

L’arte e la scienza, il cinema e la famiglia: quando arriva il momento delle scelte, Spielberg ci racconta questo passaggio con una maestria e una delicatezza uniche, rivolgendo lo sguardo sulla linea giusta dell’orizzonte, quella che arriva dritta al cuore.