Siete mattinieri e teledipendenti? Da lunedì 5 dicembre, l’offerta generalista della tv pubblica si arricchisce di un pezzo da novanta: lo spettacolo di Fiorello Viva Rai2! Che per la verità doveva essere Viva Rai1!, ma per le rimostranze dei redattori del Tg1, gelosi del loro spazio, ha dovuto traslocare. «Nessuno ci ha costretto», spiega  Fiorello, per niente in vena di polemiche, «capisco le loro ragioni e vi giuro che, in un attimo, con i dirigenti Rai abbiamo deciso di optare per la seconda rete». Ma davvero non ci è rimasto male? «L’unica cosa che mi ha ferito è la parola “sfregio”, che hanno usato nel loro comunicato di protesta per stigmatizzare la nostra “invasione”, poi mancata. Mi è sembrata esagerata». 

Non sarà facile tenere svegli i telespettatori alle 7.15 di mattina: cosa ha in mente lo showman siciliano per riuscirci? «Raccontare i fatti del giorno, in chiave ironica e con gag animate da me e dal resto del cast. Insomma, un vero morning, anzi, “mattin” show. D’altra parte, coi dovuti distinguo, è la formula dell’Edicola Fiore che facevo anni fa su Sky», spiega lo showman, che va in onda rigorosamente in diretta da un gabbiotto di plexiglass, davanti agli studi di Via Asiago a Roma.

A dispetto dei quarant’anni di militanza nello spettacolo, il conduttore continua a provare l’ansia da prestazione di sempre: «Non posso farne a meno», ammette con sincerità, «Noi che lavoriamo in questo ambiente siamo sempre in cerca di approvazione e quando non arriva è impossibile non rimanerci male». Aspettative sul fronte Auditel? «Per carità, in quella fascia oraria e su quella rete non si può pretendere l’impossibile, io farò di tutto, ma poi starà ai telespettatori darci il supporto. Del resto andremo in onda per sei mesi (ride, ndr), per rodare il macchinario il tempo non manca».