Dalle parole di Guy de Maupassant e di Edgar Allan Poe, alla musica di Mauro Martello: Prigioniero di visioni, il suo nuovo album con la Sezione Frenante, è un vero e proprio lavoro di coesione tra due differenti forme d’arte, nato come omaggio e ispirazione ai racconti di due dei più grandi autori rispettivamente di letteratura francese e americana del 1800. Atmosfere misteriose e a tratti macabre fanno infatti da sfondo alle nove tracce – di cui una strumentale – che nell’insieme mirano a rievocare una serie precisa di atmosfere e suggestioni proprie della poetica dei due scrittori, a cui il compositore Mauro Martello è molto legato dall’adolescenza.

Lo fa mettendo in musica racconti e storie che provengono dai loro stessi racconti: sono storie di delitti, omicidi, pestilenze, presenze lugubri e misteri non risolti.

La musica è legata alla corrente del “progressive rock” e i brani, sempre slegati dalla tradizionale forma musicale della canzone, sono caratterizzati dal largo uso di sequenze melodiche spesso di largo respiro e da frequenti momenti contrappuntistici, che vedono alternarsi parti cantate ed interventi strumentali con un pathos tutto particolare che viene fuori grazie ai ricercati suoni e combinazioni di chitarra, flauto ed organo.

Un disco da assaporare con cura e pazienza.