The jungle è un docu-film di Cristian Natoli, prodotto da Tesla production (Italia) e 4Film (Croazia) che punta i riflettori sull’importanza del teatro come elemento d’unione tra diverse sensibilità e culture e che, attraverso la sua arte e potere, può riuscire a dare sempre più visibilità a realtà ai margini della realtà cittadina raccontando un luogo a molti sconosciuto.

La “jungle” del titolo è, difatti, un accampamento spontaneo di migranti lungo le sponde del fiume Isonzo, a Gorizia, una piccola porzione di bosco dove sono ambientate le scene del documentario: si tratta di un luogo d’evasione unico e tranquillo, che loro chiamano casa, frequentato da ragazzi in attesa di asilo che, non potendo rimanere durante la giornata all’interno dei dormitori, si recano lì a pregare, mangiare, ascoltare musica, passare del tempo insieme, immersi nella pace della natura.

Attraverso la vicenda di Elisa Menon, regista ed attrice di teatro di 37 anni,  scopriremo questa comunità attraverso una performance teatrale che presenta il tema della migrazione in maniera empatica ed innovativa. La co-protagonista, difatti, dal vivere in una piccola città di provincia e stare per trasferirsi a Berlino per lavoro, si trova ad accettare la proposta insolita di Hassan Zeidi – mediatore culturale afgano di 28 anni, che lavora per la questura di Gorizia, terra di confine: il progetto è quello di organizzare un workshop teatrale, con partecipanti alcuni ragazzi che frequentano questo territorio. Il teatro che verrà messo in scena è particolare perchè sociale, alla portata di tutti, ed ha come obiettivo quello di dare voce e raccontare le storie delle persone.

 

Il percorso con loro porterà Elisa a riflettere sul significato intrinseco della partenza – di chi parte e di chi resta – e la stessa Jungle diventerà palcoscenico e platea dello spettacolo di chiusura del workshop (che coincide con il finale del documentario), diventando un vero e proprio luogo d’incontro tra due culture che finora si erano sempre sfiorate senza mai toccarsi e avvicinarsi: la città dei goriziani e il popolo dei migranti.

Accompagnato da musiche suggestive e tramite uno stile narrativo schietto e lineare, che non vuole virare verso la protesta o l’esclamazione, il documentario cerca di mostrare il lato più umano dei suoi personaggi.

“The jungle mette in scena il tema della distanza: quella ideale, di tipo linguistico e culturale, tra i ragazzi richiedenti asilo e il resto della comunità locale, e quella fisica, materiale, che li divide dai loro luoghi d’origine e dalle loro famiglie.”: Il regista Cristian Natoli ci fa scoprire un luogo affascinante, The Jungle appunto e, al contempo, sceglie una via solare per raccontare gli esseri umani con i loro sentimenti, nella loro intimità e quotidianità, attraverso la dimensione empatica dello spettacolo teatrale. Natoli vuole dare voce alle condizioni dei migranti e alle loro storie di viaggi senza però lasciarsi sopraffare dalla pornografia del dolore troppo spesso perpetuata dai media, dunque scegliendo una via solare che cerchi di mostrare il lato più umano dei suoi personaggi.
“Accettare di vedere gli altri e di vedere me”: la pellicola e lo spettacolo teatrale trasmettono passione, devozione, energia creativa e tutto il divertimento che i partecipanti hanno provato nella realizzazione della performance. 

The jungle vuole essere una storia di solidarietà, aggregazione, dignità e partecipazione.

 

Regia: Cristian Natoli

Anno di produzione: 2021

Durata: 75′

Tipologia: documentario

Generi: biografico/sociale

Paese: Italia/Croazia

Produzione: Tesla Production

Distributore: Emera Film

Data di uscita: 31/03/2022

 

 

By Sofia Maratheas