(di Irene Sofi) Mai come quest’anno c’è tanto cinema di casa nostra alla Festa del cinema di Roma, per una sorta di vetrina della migliore produzione audiovisiva italiana. In rassegna troviamo tanti film, naturalmente, ma anche serie tv, videoclip, documentari e video d’arte. Una vera e propria abbuffata di idee, volti, immagini e colori.
La Festa si apre proprio con una pellicola made in Italy, non in competizione, Il Colibrì (foto sopra) di Francesca Archibugi, interpretata da Pierfrancesco Favino, Bérénice Bejo e Kasia Smutniak, e tratta dall’omonimo romanzo premio Strega 2020 di Sandro Veronesi. Sono film da Grand Public pure Astolfo, tenera storia d’amore in tarda età fra Gianni Di Gregorio (che è anche il regista) e Stefania Sandrelli; Era ora di Alessandro Aronadio, con Edoardo Leo e Barbara Ronchi; L’ombra di Caravaggio (foto sotto) di Michele Placido, con Riccardo Scamarcio nei panni di Michelangelo Merisi; Il principe di Roma di Edoardo Falcone, con protagonista Marco Giallini; Rapiniamo il duce di Renato De Maria, con Pietro Castellitto e Matilda De Angelis; e La stranezza di Roberto Andò, con Toni Servillo – che impersona Luigi Pirandello – e il duo Ficarra e Picone.
Nella Selezione ufficiale, in concorso, i nostri titoli sono due. Il primo è La cura (foto sotto) di Francesco Patierno, con Francesco Di Leva e Alessandro Preziosi, che racconta una Napoli in pieno lockdown, una città spettrale e fuori dal tempo, per una rilettura contemporanea de La peste di Albert Camus. Il secondo è I morti rimangono con la bocca aperta di Fabrizio Ferraro, storia di quattro partigiani in fuga nel 1944 nella neve dell’Appennino dell’Italia centrale.
Non in competizione, in Freestyle, ci sono invece alcune serie molto attese: Django, western di Francesca Comencini, con Matthias Schoenaerts e Noomi Rapace; Romulus II – La guerra per Roma di Matteo Rovere; e Sono Lillo, miniserie comica diretta da Eros Puglielli e incentrata sulle avventure di Pasquale Petrolo/Lillo.
Fra le Proiezioni speciali, infine, ecco Good Morning Tel Aviv, documentario di Giovanna Gagliardo sulla città che non dorme mai, la più laica e cosmopolita del Medio Oriente.