(di Renato Marengo) Credibilità e futuro per il nuovo cinema italiano, quando il grande scrittore e poeta iniziò a confrontarsi col mondo delle grandi immagini. In questo suo nuovo libro, Pier Paolo Pasolini Vivere e Sopravvivere, Italo Moscati scrive nuovamente di PPP e della sua voglia e capacità di sopravvivere sia umanamente che intellettualmente… nonostante tutto. Mi ha molto colpito inoltre l’introduzione al libro che Italo ha scelto: si tratta di due citazioni di grandi canzoni di epoche e personaggi diversi, la prima è: “Vivere” – 1937, del più celebre autore italiano di canzoni e di musica per il cinema, C.A. Bixio, la seconda del più celebre autore e interprete di musica ribelle italiana: Vasco Rossi: “Vivere” -1991.
È un privilegio per me essere amico di Italo Moscati, ne ho approfittato per chiedergli di essere lui stesso a raccontare questo suo ultimo libro ai nostri lettori. Come ho raccontato proprio a Moscati, il mio debutto come critico cinematografico risale al 1964. Per il settimanale Cronache scrissi un pezzo su un film che, essendo io ateo, mi “riconciliò” se non con la religione col giovane rivoluzionario, giustiziato a soli 33 anni, chiamato Gesù, raccontato con grande gusto popolare e sociale da Pasolini per il cinema: Il Vangelo secondo Matteo, capolavoro regolarmente bocciato dalla censura vaticana e quindi dalla Rai di quegli anni, per vilipendio alla religione. “Il più bel film della storia su Cristo” lo definirà molti anni dopo, in un’intervista su Civiltà Cattolica, Martin Scorsese. Lo pensai anche io quando, quasi clandestinamente fu proiettato alla sua uscita nelle sale.
(di Italo Moscati) L’amico Renato Marengo, attento osservatore con sguardi e sensibilità di molte storie, mi ha chiesto di ricordare qualcosa sul nuovo libro che ho scritto su Pier Paolo Pasolini intitolato Pier Paolo Pasolini Vivere e Sopravvivere, Castelvecchi. Lo faccio volentieri. È un’ occasione utile, preziosa. Il nuovo libro è un passo avanti di altri su Pasolini, la sua storia, la sua novità che esce dalle parole e dalle immagini, in cui mi sono inoltrato. Nel 1995 ho scritto il primo libro intitolato “Pasolini e il teorema del sesso”, edito dal Saggiatore, a vent’anni dalla morte violenta del poeta-scrittore, regista. È un libro che punta sugli anni Sessanta e in particolare sul 1968, l’anno della contestazione, l’anno della presenza di Pasolini alla Mostra del cinema…Forte, appassionata. Fu la Mostra del dissenso, della lotta, dello scontro per cancellare la vecchia Mostra di Venezia, chiudere la sua storia nata dal fascismo e cambiare negli anni della Mostra trasformata, “democratica” dopo anni, dal dopo 1945, approdata al 1968, l’anno della nuova Mostra, un nuovo film, travolgente e appassionato. La grande trasformazione continua da allora. Bisognava raccontarla e lo feci anche con un secondo libro “Pasolini passione” in cui il tema era garantito dal racconto, dalla figura e dalla “lotta” che il regista ormai definitivo Pasolini aveva vinto la sua battaglia di affermare il cinema, il nuovo cinema: voleva mostrare il suo film “Teorema”, sostenere i lavori di Carmelo Bene, Liliana Cavani e gli autori stranieri, andare oltre, far vedere i film, andare alla vittoria contro le proteste di cancellazione delle opere, tutte le opere… Fu una grande Mostra, brividi, invettive, andare oltre. Bisognava liquidare i residui di vecchie regole, cancellare le censure… Si raggiunse un risultato di passione degli autori capeggiati da Pasolini e dei tanti altri, un futuro, che “vinceva” mostrando i loro film mentre la Mostra cambiava, cancellava il passato fascista. Il cinema italiano aveva guadagnato credibilità e futuro. Ecco il punto: credibilità e futuro… Pasolini aveva vinto anche con gli altri registi, mostrando loro opere, liberamente. Dalla situazione e dalla forza dei risultati ottenuti dagli autori italiani e stranieri, usciva una storia travolgente. Il cinema italiano stava guadagnando potere e forza, scalzando i nostalgici del passato. Ecco il punto. Bisognava cambiare la Mostra e aprire al cinema la nuova strada che si era presentata. Pasolini era uno degli autori che mi conquistò. Mi venne l’idea di raccontare i nuovi momenti segreti ma anche la storia di qualcosa che determinava novità e conquiste. Cominciai a progettare il racconto vero, originale e appassionato; raccogliere storie e fatti di ogni tipo, dagli autori della vecchia guardia: Fellini, Antonioni e tanti altri. La figura di Pasolini avanzava con il suo intuito, come le sue esperienze. Il suo cinema era la sintesi del momento e il momento del cinema tutto insieme italiano, e non; era una testimonianza di passione, rigore: Pasolini era al centro, in un cinema che stava colmando risorse, debuttavano Bertolucci e tanti altri. Pensai di mettere, in un nuovo libro di ampio respiro, i tanti racconti di persone di grande livello e soprattutto scegliete bilanci e passioni. Ed ecco “vivere e sopravvivere”, ovvero un cinema diverso, sorprendente. Qualcosa ha forzato giusti nuovi, in attesa di cercare ancora… I cento anni di tanti nomi famosi del nostro cinema sono fioriti anche al di là del tempo. Pasolini entra con forza e dolore nell’elenco… di un mondo che cerca di tenere le luci accese… Spero che il mio “vivere e sopravvivere”, la svolta del libro, è la speranza…