(di Antonella Putignano) La vita del pianista franco-argentin Miguel Angel Estrella, morto, ieri a Parigi all’età di 81 anni, è stata dedicata interamente alla musica come strumento di pace e di dialogo. Lo stesso artista subì feroci torture, in Uruguay, dove si rifugiò per sfuggire al colpo di stato del generale Jorge Rafael Videla  in Argentina.

Parigi divenne la sua casa di adozione. Proprio nella capitale francese, infatti, Estrella creò la Federazione internazionale della speranza musicale (Fiem), per ringraziare il mondo della cultura mondiale che lo salvò “dall’inferno” della prigionia in Uruguay. Successivamente, sempre per portare avanti il suo impegno civile, il pianista diede vita all’Orchestra della Pace, composta da musicisti musulmani ed ebrei.  Estrella, che si è esibito nelle sale di tutto il mondo, è stato un musicista versatile, in grado di destreggiarsi tra le composizioni più originali ed il repertorio più propriamente classico. Speriamo che la sua storia di grande umanità possa servirci da faro ed ispirazione in questo difficile sentiero di pace in Ucraina.

Antonella Putignano