(di Antonella Putignano) La voce di George Michael ha cantato come uno strumento. Perfetta intonazione, timbro caldo e avvolgente, elasticità vocale, espressività: un interprete dotato di un talento potente e grandioso. La morte prematura di questo grande artista ha privato la musica di una personalità di rara sensibilità e gusto.
Dal pop al soul, dal rock allo swing, per l’ex leader dei Wham!, in tutta la sua carriera, non c’è mai stato confine, o etichetta di genere: poteva cantare ogni cosa. Voleva cantare tutto. Il 22 giugno, tre giorni prima dalla sua data di compleanno, il 25 giugno, uscirà nelle sale il docufilm George Michael Freedom Uncut, diretto da David Austin e dallo stesso Michael, protagonista del film. Filmati di repertorio, concerti storici, interviste, contribuiti e duetti con gli artisti internazionali, e tanto altro.
Il film sarà non solo un doveroso omaggio alla star, ma un documento prezioso per testimoniare la versatilità del performer e la sua vasta produzione musicale. Il film ripercorrerà le tappe fondamentali del cantante: dagli esordi con gli Wham!, alla carriera da solista. Ma toccherà anche le pagine più private e intime della sua vita: come le vicende legali – durate anni – con le etichette musicali, la scomparsa della madre, la dichiarata omosessualità. Al cinema, George Michael Freedom Uncut: suona bene anche il nome.
Antonella Putignano