(di Antonella Putignano) Lucio Dalla è stato un bolognese doc,  ma anche un cittadino del mondo, perché la sua musica, ieri come oggi, è una grande opera con tante variazioni sul tema: un pentagramma infinito di colori, per un artista unico in tutto.  L’occasione di una dedica per il cantautore da parte della stampa americana arriva a dieci anni dalla sua scomparsa, e grazie all’uscita del documentario Per Lucio, regia di Pietro Marcello.

La pellicola , presentata e accolta con grande affetto al festival di Berlino,  ha conquistato anche la critica del New York Times: il giornalista A.O. Scott, infatti, parla del documentario come di un lavoro ben riuscito. Un “quadro” d’artista senza sbavature eccessivamente biografiche. Una fotografia di un percorso musicale sorprendente e ricco.  Il primo marzo del 2012, a Montreux, Lucio Dalla ci salutava con un inchino da grande Maestro. Le sue canzoni, la sua giovialità, la sua allegrezza malinconica, invece, restano e resteranno per sempre: come una nota con un cappello in testa ed un paio d’occhiali.

Antonella Putignano