(di Antonella Putignano) La morte del celebre pittore olandese è ancora avvolta nel mistero, ma i i suoi capolavori brillano sempre di assoluta, cristallina ed enigmatica luce. Vincent Van Gogh ha raccontato i suoi “girasoli” in cinque dipinti, esposti in cinque gallerie d’arte di cinque città differenti: Amsterdam, Londra, Monaco, Philadelphia e Tokyo.

Nelle sale cinematografiche italiane, il 17, 18, 19 gennaio, sarà possibile fare un’esperienza unica ed emozionante: entrare nella visione creativa dell’artista, accarezzando la sua “prospettiva” da vicino. Il docufilm  Van Gogh – i Girasoli, di David Bickerstaff – con protagonista Jamie de Courcey nel ruolo del pittore – è l’occasione per continuare a ragionare sul perché le opere di Van Gogh continuano a riscuotere, costantemente, un enorme successo in tutto il mondo.

Un film che sottolinea la capacità straordinaria dell’arte di superare qualsiasi barriera di “tempo”, grazie all’eterna attualità delle emozioni e dei punti di vista sulle cose. Van Gogh ha dipinto i suoi girasoli, nel vaso, come un viaggiatore descriverebbe  il suo cammino: osservando, indagando, selezionando i dettagli. Facendosi emozionare da ogni piccola, grande, scoperta. Diventando, a suo modo, un impressionista unico nel suo genere. Il film in uscita fa parte della collana Art Icons, esattamente, come il precedente dedicato a Frida Khalo: praticamente, una scommessa già vinta al botteghino. Buona “vasione”.

Antonella Putignano