(di Renato Marengo) La Musica si divide in Buona Musica e in Non musica. La musica che festival come quello del MEI – e altri grandi appuntamenti del mondo emergente, del rock, del jazz, dell’etno – scova da oltre venticinque anni e sostiene il talento giovane, la musica del futuro, va concretamente sostenuta. Sono assolutamente d’accordo con Stage e Giordano Sangiorgi sul fatto che le istituzioni così come sostengono la musica classica, quella della nostra tradizione, devono farlo anche per la musica “Presente” come la chiama Renzo Cresti. Come operatore culturale sin dagli anni ’60, responsabile di tante manifestazioni, contest nazionali, programmi Rai sulla musica emergente, come direttore di Cinecorriere e come Presidente Onorario di Aia, chiedo a viva voce al ministro della Cultura e ai presidenti di Regioni, a sindaci, istituzioni pubbliche e a SIAE e Nuovo Imaie di ascoltare questo appello e di provvedere seriamente con fatti e non promesse al sostegno di questo settore.
Unendoci quindi a Giordano Sangiorgi (nella foto sotto) e MEI, che chiedono che i Festival di Musica Popolare Contemporanea storici siano riconosciuti e sostenuti, riportiamo qui di seguito le loro parole.
“I Festival di Musica Popolare Contemporanea storici, proprio come i club, le sale cinematografiche, teatrali o da concerto, e come i festival di musica classica e lirica, sono luoghi di creazione e diffusione di valore sociale, artistico e culturale, oltre che elemento di condivisione di una comunità, specialmente nel periodo primavera ed estate e di forte traino economico e turistico di un territorio e forniscono una forte identità ai luoghi stessi spesso virtuosamente creatori di una economia di grande rilievo. Chiediamo al Governo e al Parlamento di riconoscerli ufficialmente e giuridicamente – quelli con almeno 25 anni di storia e di attività ininterrotta alle spalle – nel nostro quadro normativo, riconoscendo insieme a loro tutta la filiera che li realizza e sostiene, oltre gli organizzatori, le agenzie, i promoter, gli artisti, i quadri tecnici, etc. Significherebbe identificare le singole realtà all’interno delle categorie extra Fus (Fondo unico per lo spettacolo) e poterle sostenere economicamente in modo costante e continuato durante tutto l’anno.” Così Giordano Sangiorgi Organizzatore del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti.
Secondo Sangiorgi e il MEI “l’importanza che rivestono i ruoli di Festival di musica pop, rock, d’autore, rap, elettronica, folk, jazz, world, blues, contemporanea e di altri generi e stili è stato ampiamente dimostrato nell’estate appena trascorsa con i sold out in ogni evento, nel massimo rispetto delle regole, facendo crescere così l’arte, il territorio e il benessere complessivo di una comunità e quindi a questo punto occorre fare un passo in avanti per salvaguardare questi importanti presidi di comunità volti tra l’altro anche a valorizzare spesso i giovani talenti come è accaduto recentemente solo per fare un esempio grazie al positivo circuito virtuoso tra il contest studentesco Pulse a Roma e il festival indipendente MEI a Faenza per i Maneskin.”
“Il Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, con il patrocinio e il sostegno del circuito del Coordinamento StaGe! e Indies, con oltre 100 realtà associate, delle associazioni AudioCoop, produttori ed editori indipendenti, AIA, artisti, musicisti e autori indipendenti ed emergenti, Rete dei Festival, festival e contest di tutta Italia, chiede l’introduzione nel quadro normativo del riconoscimento giuridico dei Festival Storici per le realtà Extra FUS da fare entrare poi strutturalmente all’interno del FUS e permetterebbe di sostenere in maniera puntuale le singole realtà ai fini dell’erogazione dei sostegni economici che, in molti casi, non riescono a raggiungere queste particolari attività. Il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti chiede quindi al Governo e alla Regioni di valutare l’opportunità di disporre misure straordinarie per il 2022 per il riconoscimento giuridico ed economico dei Festival Storici anche attraverso l’istituzione di un’apposita commissione ministeriale nazionale e di apposite commissioni regionali che individuino i criteri identificativi e i requisiti di accesso per il riconoscimento giuridico e il sostegno economico delle singole realtà. A tale proposito – conclude la nota di Sangiorgi e MEI – è già stata inoltrata una richiesta in tal senso anche alla Regione Emilia-Romagna.”