Domenica 5 dicembre alle ore 23.40 su Raiuno va in onda Rebibbia Lockdown, il film documentario diretto da Fabio Cavalli e nato da un’idea della vicepresidente della Luiss Paola Severino. Il film racconta l’esperienza vissuta da quattro studenti universitari della Luiss con un gruppo di detenuti del reparto di Alta Sicurezza del carcere di Rebibbia, dando voce alle paure e alle inquietudini generate dalla pandemia all’interno dell’universo carcerario e l’impatto sui detenuti e sul personale di Polizia Penitenziaria. Nel periodo in cui il Covid-19 ha costretto tutti all’isolamento, tra i protagonisti del film documentario si instaura un fitto scambio epistolare nel quale ognuno sceglie di raccontare a cuore aperto sogni, speranze e sacrifici. Solo alla fine del lockdown, tutti i protagonisti avranno modo di rincontrarsi personalmente nell’aula universitaria di Rebibbia, sentendosi più legati di prima.
Rebibbia Lockdown и anche la naturale prosecuzione del progetto “Legalitа e Merito nelle scuole”. Nato nel 2017, il progetto и da sempre pensato per gli studenti delle scuole secondarie di II grado e per i giovani detenuti presso gli Istituti Penali Minorili di tutta Italia, per sensibilizzarli sui valori della legalitа e del merito, sulla cultura della corresponsabilitа, delle regole e del senso civico, della trasparenza e del rispetto dei beni comuni. “Legalitа e Merito nelle scuole” и un’iniziativa sviluppata in collaborazione con il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dell’Universitа e della Ricerca, il Consiglio Superiore della Magistratura, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e l’Autoritа Nazionale Anticorruzione.
Rebibbia Lockdown – una produzione Clipper Media con Rai Cinema, in collaborazione con la Luiss Guido Carli, con il sostegno della Regione Lazio/Fondo regionale per il cinema, realizzato grazie alla disponibilitа del Ministero di Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – approda all’interno dello Speciale TG1, dopo essere stato presentato in Venice Production Bridge alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Questo l’articolo dedicato al film pubblicato nello Speciale Venezia 78 di Cinecorriere:
Rebibbia Lockdown
Detenuti dentro e fuori dal carcere
di Luigi Aversa
Nell’ambito di Venice Production Bridge il regista Fabio Cavalli presenta il film documentario nato da un’idea di Paola Severino. Una storia di detenzioni, paure e speranze
Anche il carcere si mette in Mostra. A Venezia 78, nell’ambito di Venice Production Bridge – sesta edizione dello spazio dedicato alla presentazione e allo scambio di progetti inediti di film e work in progress, per favorire il loro sviluppo e la loro realizzazione – è stato presentato Rebibbia Lockdown, documentario di Fabio Cavalli (autore con i fratelli Taviani di Cesare deve morire, Orso d’oro alla Berlinale ), nato da un’idea di Paola Severino. Il film racconta l’esperienza vissuta da alcuni studenti con un gruppo di detenuti del reparto di Alta Sicurezza del carcere romano di Rebibbia.
Quando la pandemia da Covid-19 blocca all’improvviso ogni incontro all’interno della prigione, i quattro universitari incaricati dalla Luiss Guido Carli di seguire i detenuti-studenti devono interrompere le loro visite nel penitenziario. I due mondi estranei sono ora accomunati dallo stato di detenzione imposto dal contagio. Nasce così un fitto rapporto epistolare. Per mesi i ragazzi e i carcerati si svelano gli uni agli altri, fra dolore, paure e speranze. Alla fine s’incontreranno nel luogo del sapere: l’aula universitaria di Rebibbia.
In Rebibbia Lockdown questa vicenda viene raccontata con ogni mezzo ancora possibile: la scrittura, il disegno, l’immaginazione. E la macchina da presa. L’incontro fra i ragazzi e i detenuti, mentre il mondo cambiava, ha cambiato profondamente ciascuno dei protagonisti, sul piano dei vincoli umani.