(di Antonella Putignano) Il cinema come materia da toccare, come cibo dell’anima. In One second, l’ultimo film di  Zhan Yimou, in sala dal 16 dicembre, c’è molto più di una celebrazione per il grande schermo: c’è la “proiezione” sentimentale dell’idea che il regista ha del suo mestiere e delle sensazioni – uniche e meravigliose – che solo quest’arte sublime regala allo spettatore.

La storia è ispirata al libro della scrittrice Yan Geling, ed è ambientata nel periodo della Rivoluzione Culturale in Cina. La pellicola ha avuto diversi ostacoli a causa della censura ed è stata accolta – con grande entusiasmo – alla Festa del Cinema di Roma.

Zhang Yimou omaggia i grandi registi che hanno fatto memorabili capolavori nel mondo ma senza fare riferimenti espliciti alle scene, anzi, piuttosto, traducendo le sue suggestioni, il suo coinvolgimento, con un linguaggio poetico e epico, insieme, e con la maestosità della fotografia, tipica del suo registro cinematografico. Orizzonti sconfinati e villaggi fanno da cornice ai dialoghi e alla trama di un film pensato con il cuore, e realizzato con la grande tecnica. Tra un pranzo di Natale ed una tombola, ci si può dedicare un film che, sicuramente, sa far più che ambo,“Lanterna”.

di Antonella Putignano