Immaginate sette donne, chiuse in una villa mentre fuori imperversa la bufera, alle prese con l’omicidio di un uomo, al quale, a vario modo, ciascuna è legata. È quanto accade in 7 donne e un mistero, dark comedy, tutta al femminile e tutta italiana, nei cinema dal 25 dicembre. Liberamente ispirata alla pièce di Robert Thomas, Huit femmes, già portata al cinema da François Ozon, con la pellicola omonima del 2002, il film, diretto da Alessandro Genovesi, si distingue dall’originale per l’assenza dell’ottava protagonista e per l’ambientazione, trasportata dagli anni Cinquanta ai Trenta.
A vestire i panni delle sette donne è un cast composto da alcune delle attrici italiane più popolari. Si va dalla veterana Ornella Vanoni, nei panni di Rachele, nonna paralizzata con un debole per la bottiglia; a Margherita Buy, in quelli di Margherita, sua figlia nonché vedova del padrone di casa, del cui assassinio è sospettata assieme a tutte le altre. Ci sono poi le figlie di lei, Susanna e Caterina, interpretate rispettivamente da Diana Del Bufalo e Benedetta Porcaroli; Agostina, alias Sabrina Impacciatore, la sorella zitella di Margherita, segretamente innamorata del cognato; Maria, la cameriera sexy di casa, cui presta il volto la bella Luisa Ranieri, infine l’immancabile maliarda della situazione, ovvero Veronica, presunta amante del defunto, animata dalla sensuale verve di Micaela Ramazzotti.
Foto ©Loris Zambelli
Tra colpi di scena e situazioni paradossali, il film, interpretato con brio da tutte le attrici, scorre con un discreto ritmo, facendo emergere gli inconfessabili segreti, che potrebbero essere validi moventi per l’omicidio, che ognuna nasconde. Fin al colpo di scena finale che spiazza tutti, con conseguenze imprevedibili. Calate loro malgrado nei panni di detective durante la forzata convivenza, le sette donne finiscono per passare dalla diffidenza e dall’ostilità dei primi momenti, a una sorprendente solidarietà che le porterà a riflettere su loro stesse e sul loro futuro. Tanto per restare al passo coi tempi nel nome di una solidarietà al femminile che la pièce di Thomas seppe esprimere con incredibile modernità e lungimiranza.