(di Antonella Putignano) Ci siamo tutti chiesti, tante volte: cosa ci avrebbe regalato ancora John Lennon se quella tragica sera dell’8 dicembre 1980, Mark Chapman non avesse premuto il grilletto, mettendo fine alla vita di un artista geniale, poetico, visionario, come l’ex Beatle? Questa domanda non trova risposta e, a distanza di tempo, apre ancora diversi interrogativi sulla figura dell’assassino e sulle conseguenze del suo gesto. Per fortuna, la produzione musicale di John Lennon – in vita – è stata talmente intensa, e unica, da far sgomberare il campo da qualsiasi viaggio oscuro della mente, per farci emozionare – e riscoprire – alcuni dei tanti meravigliosi brani scritti dal grande cantautore: come quelli contenuti in Double Fantasy, appunto, l’ultimo album di John, condiviso con la sua “metà” Yoko Ono.
Il disco – con il sottotitolo A Heart Play – usciva dopo cinque anni di pausa discografica del musicista, e dopo la nascita del figlio della coppia, Sean. Il lavoro contiene, infatti, una dolce canzone “filastrocca” a lui dedicata, Beautiful Boy. Inizialmente, la critica non accolse favorevolmente la presenza di Yoko nel progetto, soprattutto, dopo un’attesa così lunga di un nuovo capolavoro di Lennon. Ma la distribuzione delle tracce – immaginate proprio come un dialogo musicale – ascolto dopo ascolto, ha reso – anche al pubblico più ostile – la presenza della compagna dell’artista più “digeribile”. L’uscita dell’album, preceduta dal brano (Just Like) Starting Over, non conquistò immediatamente il mercato inglese, mentre fu, invece, accolta con più calore da quello americano. Il disco rappresentò una vera scommessa discografica, a cominciare dall’etichetta. Il disco segnò l’esordio della casa discografica Geffen Records, di David Geffen. E, allo stesso tempo, fu l’inizio di una nuova collaborazione artistica tra John e Yoko che, per il disco, decisero di dividersi lo spazio creativo equamente, nella stessa opera. Del resto, una canzone meravigliosa come Woman, contenuta nel disco, non poteva che intenerire anche i critici più duri: l’amore tra John e Yoko è stato, e sarà sempre, pura magia. Indissolubilmente.
Di sicuro, se John Lennon fosse ancora tra noi, continuerebbe a cantare i sentimenti, regalandoci immagini e parole da stringere tra le mani, come un mazzo di fiori. Non sappiamo cosa avrebbe potuto scrivere, e fare, ancora, ma di certo, sappiamo che senza Yoko non sarebbe stato così ispirato. Riscoprire questo disco sarà un gran bel regalo di Natale. So this is Christmas…
(di Antonella Putignano)