Dalle amiche in cerca d’identità di Passing, alla vedova di guerra di Hive, fino alle adolescenti ribelli Farha e Yuni, nei film della kermesse cinematografica romana ci sono tutte le sfumature dell’anima femminile.
Si riparte, ma si riparte davvero, con grinta, voglia di ricominciare meglio di prima, con nomi all’altezza di un festival di cinema di una capitale mondiale.
Brava Laura Delli Colli, non in sordina né spavaldamente ma con convinzione, con le donne senza complessi e senza doversi aggrappare alle quote rosa per dimostrare le proprie capacità organizzative e creative.
Donne come Laura, che con la sua garbata energia, con la sua collaudata determinazione porta la Festa del Cinema di Roma, sin dalla compilazione del cartellone, a livelli alti, di spessore qualitativo e altisonante, grazie a scelte e partecipazione di indiscussi numero uno del grande schermo mondiale.
Ecco alcune sue frasi programmatiche, l’auspicio di una ripartenza con il sorriso sulle labbra, rimboccandosi le maniche senza lamenti e crisi depressive per gli ultimi anni davvero orribili che tutti abbiamo vissuto, ma che nella tragedia hanno fortemente penalizzato soprattutto il mondo dello spettacolo: musica, cinema e televisione. “Se quest’anno abbiamo affidato a Uma Thurman l’immagine della sedicesima edizione”, scrive Laura Delli Colli, “è perché ci piacerebbe davvero che anche il nostro pubblico leggesse in quella foto il simbolo di una ripartenza vera: l’affascinante bionda in cerca di una rivincita che nasconde la katana sotto il sedile e spinge forte l’acceleratore per farci tornare tutti insieme in sala, un po’ come il simbolo di quella voglia di rompere con un periodo che tutti vorremmo dimenticare anche se, oltre mascherina e Green Pass, che sono sicurezza, la memoria della pandemia è ancora dentro di noi”. Laura Delli Colli e gli altri responsabili della Festa di Roma hanno voluto una ripartenza davvero “all’assalto”.
In questo numero spaziamo nel mondo giovane che si avvicina alle colonne sonore, come i partecipanti a RiarrangiaRiz, il contest che ha dato l’opportunità ai compositori dai 18 ai 35 anni di ri-arrangiare le musiche di uno dei più grandi compositori per il cinema, Riz Ortolani. E poi c’è il premio a Tarantino, che ci ha dato modo di tornare sui suoi grandi amori per certo cinema italiano. E anche noi di Cinecorriere con questo numero ricco di energia ci lanciamo in un’augurale ripresa italiana.
Renato Marengo
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