(di Silvia Gambirasi) Che ci fanno Ludwig Van Beethoven, Leonard Bernstein e Frank Zappa metaforicamente “seduti” allo stesso consesso musicale? Danno vita, con le loro partiture immortali, al Rome Chamber Music Festival, rassegna riservata ai giovani musicisti, in scena, tra Roma e Firenze dal 21 al 25 novembre.
La manifestazione, che quest’anno sperimenta una serie di ardite contaminazioni per rendere più interessante il programma di concerti, celebra la sua diciottesima edizione, diretta e animata dalla verve del suo storico deus ex machina, il violinista americano di fama internazionale Robert McDuffie (nella foto). Quest’ultimo, virtuoso del violino (ne suona uno risalente al 1735), ha fortemente voluto l’evento per dare un’opportunità ai talenti in erba, pronti a esibirsi al fianco di professionisti già affermati. Sono trenta, i ragazzi, virtuosi di vari strumenti, chiamati a salire sul palco: il 21, 23, 24 e 25 novembre all’Auditorium della Conciliazione della Capitale, e il 22 novembre con una serata speciale al Salone dei Cinquecento in Piazza della Signoria a Firenze.
Dopo la pausa forzata di un anno, causa pandemia, il Rome Chamber Music Festival riparte dunque dal genio di Ludwig Van Beethoven, presentando alcuni suoi celebri capolavori da camera. Queste composizioni saranno messe a confronto con altre epoche e altri compositori doc, entrambi statunitensi, quali il musicista rock Frank Zappa e il compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein. Tre artisti di epoche diverse, ma accomunati dalla stessa voglia di esprimere la loro poetica, anche in contrasto con l’epoca in cui si sono trovati a vivere. Insomma, tre autentici anticonformisti.
Per il dettaglio del programma e le modalità di partecipazione, vi rimandiamo al sito della manifestazione: https://romechamberfestival.org/it/