(di Silvia Gambirasi) Che Biagio Izzo sarebbe stato, nel bene e nel male, uno dei protagonisti del Tale e quale show 2021, lo si era capito sin dalla presentazione del programma, condotto, per l’undicesima stagione, da Carlo Conti ogni venerdì sera su Raiuno: «Io non so cantare, quindi non aspettatevi troppo da me», aveva dichiarato l’attore napoletano, mettendo, come si suol dire, le mani avanti. D’accordo, Biagio non sarà un’ugola d’oro, ma di talento ne ha da vendere. Parlano per lui i 42 film, le 5 fiction, I 15 programmi tv e i 14 spettacoli teatrali del suo curriculum. Tuttavia, quando, al debutto nello show di Conti, ha interrotto l’esibizione perché non trovava il coreografo, la sua performance è stata immediatamente ribattezzata “Tale e quale shock”. Classe 1962, 58 anni benissimo portati, Biagio non vedeva l’ora, dopo la pandemia, di tornare in pista… Anche se all’inizio qualche riserva ce l’aveva: «Quando Carlo Conti mi ha coinvolto, gli ho detto “perché mi chiami, se non so cantare?”. Lui ha risposto che il comico deve fare il comico e il cantante il cantante, quindi io mi cimenterò in quello che mi riesce meglio: divertire il pubblico».
È l’ennesima prova della tua carriera?
«Mi sento un po’ come un alunno al primo giorno di scuola, ma comunque vada, prendo questa esperienza come un altro tassello da aggiungere al mestiere».
A casa che hanno detto?
«I miei figli, Martina di 17 anni e Raffaele di 15, mi aspettano al varco, mia moglie Federica (Apicella, ex attrice e modella, sposata da Biagio dal 2008, ndr), che è il mio critico più feroce, non vede l’ora di vedermi per farsi due risate».
Ma si è fatta due risate pure quando hai fatto Ballando con le Stelle 2006? Non si ricordano grandi virtuosismi tersicorei da parte tua.
«Cosa? Ma figuriamoci, ballavo con Samanta Togni e si può dire che ero io che insegnavo a lei (ride, ndr). Scherzi a parte, sono sopravvissuto alle votazioni della giuria di Ballando fin quasi alla fine, quindi non posso lamentarmi».
In generale sei un tipo competitivo?
«No, in questo mestiere la competizione non esiste, se vai per competere non finisci da nessuna parte»
Cosa ha rappresentato per te il ritorno su Raiuno?
«Sono felicissimo e riconoscente. Durante i lockdown me la sono vista brutta come tantissimi italiani. Tenete presente che i teatri sono chiusi dal 9 marzo del 2020 e che io devo recuperare la bellezza di 67 spettacoli… Se non c’era la tv, non so come avrei fatto a tirare avanti».
Progetti futuri?
«Con Carlo Buccirosso stiamo lavorando a un grande spettacolo che dovrebbe andare in scena il prossimo inverno al teatro Augusteo di Napoli. Poi si parla sempre di chi sta davanti ai riflettori, ma non dimentichiamo che i teatri chiusi hanno messo in mezzo a una strada tantissima manovalanza…»
Biagio Izzo e il Covid: com’è andata?
«Non l’ho avuto, mi sono vaccinato e sono costantemente super tamponato: meglio di così».
Oltre che papà sei anche nonno, trovi tempo per vedere il tuo nipotino?
«Non trovo il tempo nemmeno per i miei figli, visto il lavoro che faccio e che mi porta spesso lontano da casa, ma adoro il piccolo Lorenzo che mia figlia Alessia (nata con Valeria dalla prima moglie Teresa, ndr), mi ha dato tre anni fa e che vive a Roma. Tale e quale show mi offrirà l’opportunità di coccolarlo più spesso. Un altro vantaggio di questo programma che non mi stancherò mai di “ringraziare”».