Alla 78a Mostra (1-11 settembre) arriva La Santa Piccola lungometraggio di Silvia Brunelli prodotto da Biennale College laboratorio di alta formazione aperto a giovani filmmaker di tutto il mondo.

A Venezia è il momento della Napoli del riscatto.

Come la grande musica con il movimento del Napule’s Power, anche il grande cinema rappresenta in maniera sempre più degna il riscatto di Napoli. È bello vedere, infatti, che a Venezia sono sbarcati alcuni tra i migliori artisti della Settima arte provenienti dal golfo partenopeo.
Il titolo È stata la mano di Dio – il film di Paolo Sorrentino premiato con il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria e il Premio Marcello Mastroianni al giovane protagonista Filippo Scotti – fa riferimento a un nume tutelare come Diego Armando Maradona, un simbolo della vittoria dal basso e della povera gente in grado di elevarsi dalla propria misera condizione. La pellicola sulla famiglia Scarpetta-De Filippo di Mario Martone, Qui rido io, accolta dagli applausi della Mostra, è il racconto di una stirpe che ha fatto e continua a fare la storia del teatro. Una Napoli alta, colta, elevata, intellettuale si prende così i suoi spazi, come negli anni ’70 fecero la Nuova Compagnia di Canto Popolare e gli altri del Napule’s Power con la musica, mandando in soffitta una volta per tutte la Napoli oleografica del passato.
Ma la numero 78 della Mostra di Venezia è comunque un’edizione di rinascita, di ripartenza, di riscossa del cinema italiano tutto. La massiccia presenza di film e di artisti, italiani e internazionali, del pubblico e di tanti addetti ai lavori ne è la riprova. Cinecorriere la racconta aprendo con una copertina dedicata a un piccolo grande film indipendente, La Santa Piccola, presente nel programma di Biennale College. Una storia tra sacro e profano, con al centro qualcosa che somiglia a un “miracolo”.
Ed è un miracolo tutto italiano quello che ha portato al Lido i cinque film battenti bandiera tricolore in concorso. Oltre ai citati È stata la mano di Dio e Qui rido io, ci sono America Latina dei fratelli D’Innocenzo, Il buco di Michelangelo Frammartino e Freaks Out di Gabriele Mainetti.
Ma c’è tanta Italia anche nelle altre sezioni: Orizzonti, Settimana della Critica, Giornate degli Autori. Con la presenza anche di tanti grandi autori coi loro film: da Pedro Almodovar a Paul Schrader, da Denis Villeneuve a Ridley Scott a Jane Campion. Senza dimenticare i Leoni alla carriera, quest’anno andati a Roberto Benigni e Jamie Lee Curtis.
Renato Marengo

LEGGI GRATIS