La presenza di Rai Cinema a Cannes 2021 non è massiccia come in altre occasioni, ma molto significativa. Un altro italiano, che come Nanni Moretti fa felice con la sua presenza il competente pubblico della kermesse transalpina, è senz’altro Marco Bellocchio. Il regista de I pugni in tasca due anni fa era da queste parti con Il traditore e cinque anni fa con Fai bei sogni. Quest’anno presenta in anteprima mondiale il documentario Marx può aspettare e si fregia della Palma d’Oro onoraria, annunciata dal direttore del Festival di Cannes Thierry Frémaux.

«A Marco Bellocchio vanno le nostre congratulazioni più sentite e condividiamo, insieme, la gioia e la soddisfazione di vedere riconosciuto e gratificato un talento fuori dal comune come il suo. Grazie Marco, a nome di tutta Rai Cinema, la tua opera è un dono prezioso per tutta la cultura italiana», ha detto Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, che ha aggiunto: «Bellocchio è uno degli autori italiani ai quali ci lega un lungo e fecondo rapporto di stima e affetto. Amiamo e sosteniamo da sempre il suo cinema come una delle più significative espressioni del genio cinematografico italiano, in grado di innovare, sorprendere e rigenerarsi come pochi altri autori sono stati capaci di fare nel corso della carriera».

Con queste parole, invece, Bellocchio presenta il suo film: “Il 16 dicembre 2016 Letizia, Pier Giorgio, Maria Luisa, Alberto ed io, Marco, le sorelle e i fratelli Bellocchio superstiti ci riunimmo, con mogli, figli e nipoti al Circolo dell’Unione a Piacenza per festeggiare vari compleanni. Io avevo organizzato il pranzo con l’idea di fare un film sulla mia famiglia, ma non avevo ancora le idee chiare. Non sapevo che cosa volevo esattamente fare. In realtà lo scopo era un altro… Fare un film su Camillo, l’angelo, il protagonista di questa storia. Marx può aspettare racconta della morte di Camillo, mio gemello, il 27 dicembre del 1968. Una storia totalmente autobiografica, ma che vuole essere “universale” per almeno due motivi: una riflessione sul dolore dei sopravvissuti, ma soprattutto sulla volontà di nascondere la verità a nostra madre, convinti che altrimenti non avrebbe sopportato la tragedia. Il secondo motivo è che la morte di Camillo cade in un anno “rivoluzionario”, il 1968. L’anno della contestazione, della libertà sessuale, del maggio francese, ma tutte queste rivoluzioni passarono accanto alla vita di Camillo, non lo interessarono. “Marx può aspettare” mi disse l’ultima volta che ci incontrammo…».

Bellocchio è anche il protagonista di una masterclass, momento clou del Festival ribattezzato “Rendez-vous with…”. Gli altri incontri sono con Jodie Foster, Palma d’Oro alla carriera 2021; con l’icona del cinema francese Isabelle Huppert; con Matt Damon, fuori concorso con Stillwater; e col regista Steve McQueen, qui col film Lovers Rock.