L’occasione di parlare con Patrizio Cigliano, professore di recitazione al Collegio di Raidue, ce la offre il debutto di uno spettacolo teatrale esilarante che abbiamo visto nella stupenda Rocca dei Borgia a Nepi. L’Inganno Apparente, questo il titolo della piéce, è una commedia degli equivoci e dei travestimenti in pieno stile classico (fa pensare a Plauto, ma anche a Shakespeare e Feydeau). È scritta da un misterioso Friederich Burckardt, non trovato in rete, diretta con molte divertenti idee da Federica Di Bella e interpretata con grande sapienza e generosità da Mimma Mercurio, Alessio Sapienza, Alessandro Luciano e Patrizio Cigliano, per l’appunto. Con il piacevole contributo di suonatori di tamburi e persino del corteo medievale, con tanto di Lucrezia Borgia, che dà inizio alla piacevolissima serata con splendidi costumi d’epoca. Ci sembra uno spettacolo azzeccatissimo per la ripartenza estiva del teatro: leggero, molto comico, molto professionale, e “all’aperto” in un sito storico rinascimentale di indiscutibile “appeal”. Gli applausi e le risate alla prima sono stati moltissimi, e tutti meritati.
Patrizio Cigliano, allora il teatro riparte! Che sensazione hai provato?
Fortissima. Erano due anni che non salivo su un palco da attore, esattamente da agosto 2019 nel meraviglioso Globe Theatre. Due anni di “fermo”, per un attore teatrale, sono tantissimi. Da quando ho cominciato, trentacinque anni fa, non mi era mai successo di stare fuori scena per tutto questo tempo. Noi siamo come gli atleti: atleti della parola, della creatività, dell’emozione e ovviamente del corpo… e della voce. Abbiamo bisogno di mantenerci in forma. E infatti, l’inizio delle prove, nel mio caso, si è fatto sentire: ero arrugginito, sia vocalmente che fisicamente. Quando sono attivato alla Rocca e ho visto il palcoscenico montato, mi sono commosso, e prima di salire quella scaletta, ci ho messo un po’: era un rito che si riaccendeva, e ho voluto sentirmelo tutto addosso. Una grandissima e meravigliosa emozione.
Sarà stata anche l’emozione della prima. Ti abbiamo visto impeccabile, sudatissimo e felice.
Su “impeccabile“ ti ringrazio, sul “sudatissimo e felice” confermo. È uno spettacolo leggero per chi guarda, perché la trama è solo un pretesto per far ridere, ma faticosissimo per gli attori. Siamo vestiti in velluto, con costumi rinascimentali – sono i costumi che ci hanno prestato le Contrade del Palio dei Borgia di Nepi, organizzatore dell’evento attraverso l’infaticabile Mirko Burti – e lo spettacolo è caratterizzato da un ritmo vertiginoso, davvero senza fiato. Aggiungo che io in scena non mi risparmio mai e in questa commedia ho da fare anche un grandissimo lavoro sul corpo: ballo e faccio cose stupidissime ma molto divertenti e con grande dispendio di energia. Ma per un attore, che ogni sera ha deciso di donarsi al pubblico anima e corpo, questa è la felicità.
Non possiamo non farti una domanda sul Collegio, il reality di Raidue in cui hai fatto il maestro di recitazione. Che esperienza è stata?
Bellissima. E importante. In un format di prima serata Rai, così tanto seguito da giovanissimi, parlare di recitazione e di teatro è stato davvero un fatto senza precedenti. Gli allievi hanno amato tantissimo la materia e ci siamo divertiti tantissimo a “giocare” col teatro. Ma soprattutto, il pubblico a casa ha mostrato di gradire le mie lezioni: persino sui social, sono passato da 600 follower a oltre 50.000 in pochi giorni. Ho fatto dirette, interviste, quiz con gli ammiratori e tutti mi hanno dichiarato la loro affezione alla materia. Moltissimi mi hanno chiesto come fare per studiare seriamente teatro, quale accademia fare, come avvicinarsi alla recitazione anche da amatoriali. Non pochi, mi hanno commosso raccontandomi come, attraverso le mie lezioni al Collegio, abbiano sentito il bisogno di fare teatro, anche per cercare di risolvere problemi di insicurezza, di rapporti con gli altri, con i genitori…
Abbiamo visto, però, che non ci sarai nella nuova edizione: il Teatro sarà sostituito dal Cinema. Come mai?
Infatti, non me l’aspettavo neanch’io. La materia “recitazione/teatro” era stata fortemente voluta dalla Rai e il risultato è stato eccellente. I ragazzi non vedevano l’ora di venire a “recitare” e hanno studiato molto seriamente per il saggio, chiedendo persino prove aggiuntive. Che venisse tagliata la materia non me l’aspettavo proprio.
Al posto del teatro entrerà il cinema. Che ne pensi?
“Fare” la scena di un film è la stessa cosa che “fare” una scena di Shakespeare. Se escludi la tecnica cinematografica e il montaggio, si tratta sempre di battute da recitare. Dovevamo fare cinema anche nella mia edizione, ma poi hanno cambiato idea… E comunque che ci fosse il teatro in tv, era un segnale forte: nell’era di Netflix, e del cinema “da casa”, la Rai aveva forzato la mano con un messaggio altamente culturale, sociale: il teatro in tv in un momento in cui il teatro ha fortemente bisogno di essere rilanciato, di tornare una sana e necessaria abitudine. E “aiutarlo” attraverso la televisione generalista, in prima serata, e per un pubblico giovane, era qualcosa di prezioso e illuminato. Chissà perché hanno deciso di sopprimerla.
Sì, un vero peccato. Sembra un’occasione sprecata.
Certamente lo è. Poteva rappresentare un bel precedente. E fare del bene ad un settore, quello dello spettacolo dal vivo, che sta soffrendo pesantemente. Peccato davvero.
Progetti futuri? Sarai al Globe anche quest’anno?
Purtroppo no. Ho fatto sei spettacoli in quel magico spazio e tutti spettacoli di grandissimo successo, diretti da Marco Carniti, ma quest’anno non è saltato fuori il personaggio per me.
E per l’inverno? Ci auguriamo che i teatri tornino a essere pieni. Dove ti vedremo?
Farò uno spettacolo di letteratura russa, molto impegnativo, decisamente non comico, tratto da Oblomov di Ivan Aleksandrovič Gončarov, scrittore di metà ‘800. Con la regia di Valentino Orfeo, al Teatro Tordinona, storico spazio di Roma, e un Antigone di Brecht per la regia di Vanessa Gasparri, con data e spazio in via di definizione. Vorrei riprendere alcuni miei spettacoli molto fortunati, ma pare che nella prossima stagione non ci sia spazio, anche per dare la giusta precedenza ai molti spettacoli pronti e saltati per la pandemia. Ho in cuore soprattutto un Amleto, molto ben riuscito di quattro anni fa, con il prezioso cameo vocale di Gigi Proietti sulla parte (integrale!!) del fantasma. Spero di trovare gli aiuti necessari per rimettere su il progetto, che merita davvero. Poi continuerò a insegnare recitazione presso il Laboratorio di Arti Sceniche di Massimiliano Bruno e in altre strutture. E poi spero che saltino fuori altre bellissime cose. …Ottimismo sempre!
Progetti per il cinema o per la tv?
Assolutamente no. Il cinema proprio non riesco a farlo. Quell’ambiente è chiusissimo e nonostante le molte conoscenze, io non sono mai riuscito a entrarci, neanche per fare provini.
Grazie della disponibilità e della sincerità di questa intervista, e in bocca al lupo!
Grazie a te. Ma a teatro si dice “Merda”! … E “Merda” sia!