(di Antonella Putignano) Spike Lee farà “la cosa giusta” e consegnerà, il 6 luglio, all’apertura del Festival di Cannes 2021, La Palme d’honneur all’attrice, regista e produttrice statunitense Jodie Foster. Sarà infatti il regista – che la diresse in Inside Man, nel 2006 –  il Presidente di giuria del prossimo Festival di Cannes.

A portare l’attrice per la prima volta a Cannes fu Martin Scorsese con Taxi Driver: la Foster, allora, aveva soltanto 13 anni. Una carriera folgorante, la sua, cominciata da “enfant prodige” e costruita, nel tempo,  con impegno, determinazione ed un grande intuito nel cogliere occasioni e fiutare i ruoli giusti: sia come interprete che come regista.  La Foster regala al pubblico sempre ruoli forti; senza strizzare mai l’occhio all’happy ending o alla recitazione da “compitino”: tant’è che nel 1989 arriva, per lei, il primo Oscar per The Accused, e nel 1992, quello per Il silenzio degli Innocenti. Nel 1995, riceve il David di Donatello per il film Nell.

L’artista  è, da tempo, anche impegnata per la difesa della parità di genere nell’industria cinematografica americana. Il suo debutto dietro la macchina da presa è con il film  Il mio piccolo genio, nel 1991. E probabilmente “il mio piccolo genio” è quello che deve aver pensato Martin Scorsese vedendola debuttare, nei suoi film, come giovanissima talentuosa esordiente.

di Antonella Putignano