(di Antonella Putignano) “C’è una canzone italiana, per voi. Insieme, unite, unite, Europe”. Così cantava Totò Cutugno quando, nel 1992, con un inno all’insegna della bandiera d’Europa, vinse la kermesse dell’Eurovision Song Contest sul palco di Zagabria. Prima di lui, ad aggiudicarsi la vittoria della canzone europea, l’ultima italiana era stata Gigliola Cinquetti, con il suo cavallo di battaglia Non ho l’età, nel 1964.

I Maneskin, invece, anche se giovanissimi, hanno non solo l’età per vincere, come nella recente edizione del Festival di Sanremo, ma anche quella per raddoppiare i premi, come nel caso della vittoria, ieri sera, a Rotterdam, con il brano – di grande impatto – Zitti e Buoni. Un premio all’insegna del rock’n roll che attribuisce alla band, forte di una lunga esperienza di musica dal vivo, una naturale attitudine alla performance e una più che promettente capacità compositiva.

La band, formata da Damiano, Victoria Thomas ed Ethan, infatti, prima del grande successo di pubblico – X Factor prima, e Sanremo, successivamente – ha suonato sia in locali, sia in strada. Il gruppo, ora, lavora ad un nuovo album e si prepara per affrontare il tour successivo.

La Francia, ieri sera, esattamente come nel 1992, si è classificata seconda: avrebbe detto Toto Cutugno, commentando i risultati, “lasciamoli cantare”.

di Antonella Putignano