di Renato Marengo
Era la fine degli anni ’70 quando a Milano, dove cercavo di cominciare a collaborare con qualche nascente testata musicale, trovai ospitalità in una prestigiosa rivista di immagini, fotografia, arte contemporanea e grafica: si trattava di Popular Photography che mi offrì spazio a condizione che io scrivessi cose che fossero in qualche modo in relazione col mondo delle immagini. Io volevo scrivere di musica, di rock anche perché in quegli anni dagli USA e dalla GB arrivavano dischi con copertine eccezionali, vere opere d’arte: Yes, Rolling Stones, Deep Purple, Pink Floyd, Jetrho Tull, Genesis realizzate da Studi come Ipgnosis, artisti come Roger Dean, Andy Warhol Caesar Monti, Umnberto Telesco, Fabio Donato…. Mi venne in mente allora, data la mia passione e competenza anche nel mondo delle arti visive, di proporre una rubrica sulle copertine dei 33 giri (poi ribattezzati Vinile…). La cosa mi consentiva ovviamente di scrivere anche della musica che quelle copertine contenevano. Chiamai quella rubrica L’immagine del suono. Poi arrivarono i videoclip, naturalmente, ma le copertine restano una forma d’arte molto particolare e a me cara. Ed ecco che ….”qualche volta ritornano”, questo boom del vinile (le cui vendite hanno superato per la prima volta quelle dei CD) ripropone prepotentemente, dopo 50 e passa anni, ai giovani cultori di musica di oggi ed ai più attempati e accaniti collezionisti, questi meravigliosi oggetti d’arte che sono le copertine dei LP. E non si tratta di sole ristampe!
Aprire un Vinile è sempre un’emozione speciale, qualcosa di differente dallo scartare un CD. Una specie di rito sacro… Ebbene, ho assistito nei giorni scorsi al vero e proprio rito di apertura di un LP da parte di Franco Bixio: ci trovavamo davanti, infatti, ad una raccolta di musiche per il cinema riproposte con la collaborazione di AMS Musica dalla Cinevox e presentate agli appassionati all’interno di un video del Cinevox Cult Club. Un LP particolarmente caro a Franco Bixio, perché contiene le musiche scritte da lui con Fabio Frizzi e Vince Tempera per il film di Lucio Fulci 7 Note in Nero. Un film che è diventato un vero e proprio cult del noir italiano, una di quelle pellicole che non è sfuggita a un regista anche lui “di culto” come Tarantino che nel suo Kill Bill ha voluto riproporre proprio quella musica per sottolineare una lunga scena molto “forte” del suo film.
Il tema del film 7 note in nero, più volte stampato e riproposto nel corso degli anni dalla discografia, a distanza di oltre 44 anni viene oggi, come anticipavo, ripubblicato in una curatissima serie di vinili realizzati dalla Cinevox con la collaborazione della AMS Music. Nuova la selezione dei brani, nuova la masterizzazione ma soprattutto, e questo mi ha particolarmente colpito, nuova e “geniale “la copertina del vinile.
L’autore è Luke Insect geniale Graphic design inglese la cui bio dice tante tantissime cose: Luke, infatti, è laureato in graphic design ma – aggiunge – anche in ….”arte di preparazione del tè per la pausa a Londra”…. Qualche nome di artisti e di copertine da lui realizzate ci fanno comprendere meglio di chi stiamo parlando: inizia negli anni ’90 a realizzare copertine per Funkadeic, Parliament, Ozzy Osborne e, presso la famosa Brick lane a Londra, fonda il suo Luke Insect Studio e inizia a pubblicare copertine di dischi, volantini e poster per la florida e avanguardistica discografia inglese. Si ispira alle riviste più underground di quegli anni come OZ, International Time, Suk e, attratto dal mondo della fantascienza (come un altro suo celebre collega: il visionario Roger Dean -Yes, per esempio…) e dell’horror firma decine di copertine dei più famosi gruppi inglesi.
A proposito di horror, quindi, la AMS Music non poteva scegliere meglio l’autore per la nuova copertine della riproposta di 7 Note in Nero. Luke guarda il film, sa che anche Tarantino l’ha visto e ha usato quelle stesse musiche e costruisce sul soggetto un oggetto “in movimento”, un gioco ma anche un efficace quanto macabro effetto tridimensionale: come nel pauroso finale del film, la protagonista-vittima viene murata viva in una vera e propria parete di mattoni . La cover ideata da Luke mostra in foto la protagonista racchiusa in una seconda cover-muro su cui il geniale copertinista attraverso quattro cinque ….”mattoni” ancor non incollati lascia intravedere, con possibilità per chi compra il disco di farla scorrere, l’espressione di terrore negli occhi della vittima ….ci si può anche giocare, liberandola o richiudendola, lasciando aperto l’angoscioso spiraglio,,,, fino a quando l’assassino non avrà completato la chiusura del suo muretto: Murata viva! (proprio come nel film di Lucio Fulci).
E ne ha realizzate di copertine stupendamente inquietanti il nostro Luke Insect: se andate a guardare le sue opere lungo le pagine dei suoi siti, guardando i suoi lavori, foto o grafiche, vi sembrerà subito di riuscire, semplicemente guardando ad “ascoltare” i suoni che l’artista illustra.
Torneremo per Cinevox cult Club a presentarvi anche altre interessanti copertine.
Renato Marengo