(di Giulia Anzani Ciliberti) Si è spento in casa sua, a 78 anni, uno dei maggiori narcotrafficanti di cocaina americani, George Jung, associato del cartello di Medellín. La sua storia ispirò il film Blow con Johnny Depp.
Rilasciato nel 2014 per buona condotta dopo vent’anni di galera, “Boston George” viene nuovamente incarcerato solo due anni dopo per aver infranto la libertà vigilata andando a San Diego.
La sua storia è raccontata dapprima nel libro di Bruce Porter, Blow, poi nell’omonimo film del 2001, diretto da Ted Demme. Interpretato da Johnny Depp, le vicende sono raccontate in prima persona e dal principio, quando George era solo un bambino. È una lunga escalation, dal bel rapporto col padre (sempre rimarcato all’interno del film) alla decisione di non avere mai una vita mediocre; dallo spaccio di marijuana sul finire degli anni ‘60 in California, fino ad arrivare al carcere e poi a conoscere e collaborare con “el machico” Pablo Escobar, interpretato da Cliff Curtis.
Elemento centrale del film, e probabilmente della vita di George, è il rapporto molto complesso con la figlia, Kristine Sunshine. Al momento della nascita della bambina, il narcotrafficante ha un attacco cardiaco a causa dell’uso eccessivo di sostanze e da quel momento, per cinque anni, si allontana da quello stile di vita per dedicarsi alla ragazzina. Viene arrestato nuovamente, e non per l’ultima volta, nel giorno del suo 38º compleanno. Il dentro e fuori dal carcere di certo non aiuta il rapporto con la figlia, fatto di tante promesse e pochi fatti.
Alla fine della pellicola, vediamo un ormai anziano George in prigione e con le visioni di sua figlia che gli fa visita. In realtà, fino a quel momento Kristine non era mai andata a far visita al padre. Sarà proprio dopo aver visto il film che, in preda ai rimorsi, deciderà di andarlo a trovare.
La morte di Boston George è stata annunciata su Twitter con la frase più famosa del film, citata più volte da lui e suo padre: “Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle”.