(di Antonella Putignano) Buone nuove per gli amanti del cinema e dello spettacolo: abolita la censura cinematografica in Italia. Luce in sala.
Il comunicato del Ministro della Cultura Dario Franceschini, atteso – da tempo – da tutti gli operatori del settore, parla chiaro: “Definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”.
(Maria Schneider e Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi, film del 1972 di Bernardo Bertolucci condannato al rogo)
Il decreto istituisce una Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, presso la Direzione Generale del Cinema del Ministero della Cultura, che avrà il ruolo di verificare la corretta classificazione delle opere da parte degli operatori del settore. Basta tagli, insomma: al massimo la Commissione – formata da 49 membri e guidata dal Presidente emerito del Consiglio di Stato Alessandro Pajno – potrà vietare ai minori alcuni film.
Rispetto al passato, i nuovi criteri di classificazione dovranno tenere conto degli aspetti educativi, pedagogici e di rispettare le più diverse sensibilità degli spettatori. Dunque, la classificazione avverrà in base al pubblico di destinazione.
Da quel 1913, cioè, quando la censura fu introdotta, il nostro cinema si è visto tagliare un numero spropositato di scene da lungometraggi, cortometraggi, cinegiornali, pubblicità. A breve, una mostra ripercorrerà questa lunga, e sofferta, storia delle scene tagliate del nostro cinema.