(di Paola D’Agnone) Il 4 settembre 2019 Marco Dentici ha presentato alla Mostra di Venezia, nell’ambito del Soundtrack Star Award, il teaser del suo nuovo film, Riz Ortolani – Armonie e Dissonanze. Il documentario, prodotto dalla Fenix Entertainment, è in fase di lavorazione e, come suggerito dal titolo, racconta la vita di Riz Ortolani (nella foto sotto), compositore italiano poliedrico che ha scritto musica per il cinema, per il teatro e per l’opera. Tra le colonne sonore firmate dal musicista di Pesaro ricordiamo le musiche di celebri film come Il Sorpasso, Fratello sole, sorella luna e Mondo Cane, con la cui canzone dei titoli di testa (More) vinse un Grammy e fu il primo italiano a essere candidato agli Oscar.

Al suo secondo film da regista, Dentici è conosciuto soprattutto per la sua attività di scenografo, che lo ha portato a collaborare con i più grandi, da Bellocchio a Corbucci, fino alla vittoria di un David di Donatello (nella foto sotto) per la miglior scenografia con il film Vincere. Dopo Caldo grigio, caldo nero, che era un documentario puro, il regista ha deciso di mettersi alla prova sperimentando nuove tecniche narrative. Il film su Riz Ortolani sarà infatti un ibrido tra il documentario e la fiction, con interviste e filmati di repertorio e dei film musicati da Ortolani, alternati a ricostruzioni fiction degli anni della giovinezza del compositore. Interessante la scelta artistica di strutturare il documentario non in modo cronologico, ma tramite connessioni e accostamenti tematici tra le varie parti. Dunque un gioco di armonie e dissonanze, come suggerisce il titolo, che non descrive solo la musica di Riz, ma anche lo stile di racconto trasgressivo scelto da Dentici per il suo docu-film.

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare il regista Marco Dentici, al momento impegnato nella pre-produzione del documentario, e di fargli alcune domande relative al suo docu-film. La prima, che ne contiene tre, è una domanda di rito quando si inizia quel grande viaggio che è la realizzazione di un film, è un po’ come le cinque W nel giornalismo: perché parlare di Riz Ortolani, perché adesso e perché proprio lei?

«Credo che non ci sia una ragione particolare per parlare in un determinato momento di un personaggio, di un artista o affrontare un argomento di fantasia. La ragione sta nella crescita di pensieri che danno via via una forma sempre più definita all’idea di partenza. Dopo aver lavorato più o meno sotto traccia per un certo periodo di tempo, questi pensieri raggiungono un varco, direi uno sbocco naturale. Fare un film su Riz Ortolani era un’idea che mi circolava in testa da qualche tempo e che si è rafforzata dopo la scomparsa di sua moglie Katyna Ranieri avvenuta nel settembre di due anni fa. Va ricordato che è stato uno dei più grandi compositori italiani di colonne sonore e anche di opere di “musica assoluta”. È stato il primo musicista italiano a essere nominato agli Oscar nel 1962 con la canzone More composta per il film/documentario Mondo cane. Parlare, dunque, di lui è come sfogliare centinaia di pagine del cinema italiano e in buona parte di quello internazionale. Perché proprio io? Semplicemente perché colpevolmente nessun altro ci ha pensato prima».

Riz Ortolani – Armonie e Dissonanze: cosa ci racconta questo titolo della persona e del personaggio Riz Ortolani?

«Il titolo del film è la sintesi estrema della musica di Riz Ortolani. I contrasti tra le armonie e le dissonanze sono gli elementi che contrassegnano moltissime delle sue partiture, peculiarità che mi hanno spinto a indagare nella sua produzione artistica a partire dal periodo di formazione al Conservatorio Rossini di Pesaro. È ovvio, come avviene per tutti i film cosiddetti biomovie, l’indagine si estende anche nel privato  con rispettosi sguardi in famiglia in cui si evidenzia la figura di Katyna Ranieri, cantante di grande successo già a metà degli anni ‘50 e nei successivi ’60 e ‘70».

Strutturalmente il documentario non seguirà la linea cronologica degli eventi, ma ogni momento della vita del Maestro e ogni film o testimonianza saranno legati da rimandi e connessioni di tipo tematico. Come mai questa scelta?

«La scelta di adottare una narrazione atemporale, a salti, mi è stata suggerita proprio dalla sua stessa musica e dalle sue dichiarazioni tratte da varie interviste. In altre occasioni ho avuto modo di dire che il taglio stilistico di questo film è a carattere jazzistico. Non amo molto la narrazione lineare soprattutto in un film/documentario. Il tentativo è quello di affrancarsi dal genere cronologico, dalla biografia animata. Nel film ci sono momenti di fiction legati alla sua storia che mi aiutano a sovvertire la narrazione lineare e, in un certo senso, a ribaltarla».

Da alcune indiscrezioni abbiamo saputo che le immagini dei film di Riz Ortolani saranno sostituite da animazioni interamente realizzate da lei. Perché e cosa apporta questa scelta stilistica al documentario?

«Spero che contribuisca a dare al  film un segno di originalità. C’è da dire, per la verità, che i brani di film tra i più rappresentativi musicati da Ortolani non vengono sostituiti di sana pianta dai miei disegni. In diversi casi li sostituiscono in altri li integrano. Il motivo di questo inusuale utilizzo fa parte del carattere jazz del film. Le forme, i colori di questi disegni che evocano il clima e non imitano le vere sequenze dei film di riferimento, si mescolano e si respingono, si frantumano e si ricompongono. Li considero riflessi esteriorizzati del momento creativo del Maestro. Le partiture, in fondo, non sono che delle tavolozze sulle quali i colori prendono forma o si astraggono inseguendo vibrazioni emotive. Un musicista compone con i colori delle note e con questi miei disegni spero di riuscire a dare visione a questo concetto».

A che punto della lavorazione si trova?

«Ancora siamo in una fase di sviluppo produttivo. Abbiamo realizzato il teaser del film, presentato lo scorso anno nella sezione Soundtrack Awards della Mostra del Cinema di Venezia. il progetto ha ottenuto un sostegno finanziario dal Mibact e questo ci aiuta a completare la copertura del budget sul quale gravano i costi per l’acquisizione dei diritti cinematografici e musicali. Purtroppo il periodo che stiamo attraversando con il riacutizzarsi della pandemia non aiuta il rapido sviluppo della preparazione. La Fenix Entertainment produttrice del film comunque ci sta lavorando».