Soul, il film di animazione della Pixar, apre la quindicesima edizione della kermesse romana. Cinque i titoli italiani fra Selezione ufficiale e Riflessi: tutti esordi.

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Nonostante tutto, la 15ª Festa del Cinema di Roma è ai nastri di partenza. Ne è felice e orgoglioso il direttore artistico Antonio Monda che, nel sottolineare che si tratta di «una Festa diversa da tutte le altre», spiega cosa lo ha spinto anche quest’anno a perseguire l’obiettivo della realizzazione dell’evento. «In tutti questi mesi ho avuto a modello la città nella quale vivo, New York», racconta, «nel pieno della grande depressione del 1929, questa ha visto sorgere l’Empire State Building, all’epoca il grattacielo più alto del mondo. Nel momento più drammatico della sua esistenza, ha reagito facendo prevalere l’ottimismo della volontà sul pessimismo della ragione. Insomma, ha guardato avanti senza paura, sapendo che anche il più tragico degli eventi si può e si deve superare».

E proprio dagli Stati Uniti arriva il film d’apertura della Festa. Parliamo di Soul, pellicola animata targata Pixar, diretta da Pete Docter, il regista di Monsters & Co., due volte premio Oscar nella categoria Miglior film d’animazione, con Up nel 2010 e Inside Out nel 2016. Docter riceverà il Premio alla Carriera e sarà protagonista di un “incontro ravvicinato on-air”. Sempre dagli Usa, arrivano Time, toccante documentario di Garrett Bradley in odore di statuetta; e I Carry You with Me di Heidi Ewing, una storia di confine coprodotta con il Messico. 

In totale sono ventiquattro i film e i documentari della Selezione ufficiale, sette quelli della sezione Riflessi, con una massiccia presenza di pellicole provenienti dal Regno Unito (After Love di Aleem Khan; Ammonite di Francis Lee, con Kate Winslet e Saoirse Ronan; Small Axe di Steve McQueen; Stardust di Gabriel Range; e Supernova di Harry Macqueen con Colin Firth e Stanley Tucci) e dalla Francia (9 jours à Raqqa di Xavier de Lauzanne; De nos frères blessés di Hélier Cisterne; Des hommes di Lucas Belvaux, coproduzione con il Belgio con Gérard Depardieu; Le discours di Laurent Tirard; ed Été 85 di François Ozon). 

Accanto a veterani come Thomas Vinterberg (Druk), Werner Herzog (Fireball: Visitors from Darker Worlds), Franka Potente (Home) e Fernando Trueba (El olvido que seremos), la Festa punta sui giovani, come ha sottolineato lo stesso Monda: «Uno dei segni caratterizzanti di questa edizione è la volontà di scommettere sul futuro: sia nella Selezione ufficiale che nei Riflessi tutti i film italiani sono opere prime». 

Lo è Fortuna di Nicolangelo Gelormini, protagoniste Valeria Golino e Pina Turco; così come The Shift di Alessandro Tonda; Le Eumenidi di Gipo Fasano; Maledetta primavera di Elisa Amoruso, regista di documentari all’esordio nel lungometraggio di finzione, interpretato da Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli; e anche We Are the Thousand – L’incredibile storia di Rockin’1000, diretto da Anita Rivaroli.