Dopo Cosmonauta (2009), suo lungometraggio d’esordio, vincitore del premio Controcampo a Venezia 66, e Nico, 1988, miglior film della sezione Orizzonti nel 2017, Susanna Nicchiarelli si riaffaccia in Laguna con il suo nuovo film, Miss Marx. «Tornare a Venezia, per la prima volta in concorso, è un’emozione nuova», rivela la regista, «alcuni dei momenti più belli della mia vita da appassionata di cinema e da regista sono legati alla Mostra. Qui ho visto film meravigliosi, che mi hanno cambiato per sempre. E non dimentico la felicità per l’accoglienza riservata al mio primo film e a Nico, 1988».

Miss Marx è uno dei quattro titoli italiani in competizione. Racconta la vita della figlia più piccola di Karl Marx, brillante, colta e dallo spirito libero. Eleanor è tra le prime donne ad avvicinarsi al femminismo e al socialismo, partecipa alle lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia per sempre, travolta da un amore appassionato ma dal destino tragico.

«Con la sua apparente incongruenza tra dimensione pubblica e privata», spiega la Nicchiarelli, «la storia di Eleanor Marx apre un abisso sulla complessità dell’animo umano, sulla fragilità delle illusioni e sulla tossicità di certe relazioni. Raccontare la vita di Eleanor vuol dire parlare di temi talmente moderni da essere ancora oggi, oltre un secolo dopo, rivoluzionari. In un momento in cui la questione dell’emancipazione è più che mai centrale, la vicenda di Eleanor ne delinea tutte le difficoltà e le contraddizioni: contraddizioni, credo, più che mai attuali per cercare di “afferrare” alcuni tratti dell’epoca che stiamo vivendo».

(Foto: Emanuela Scarpa)