È Lacci di Daniele Luchetti (nella foto di Gianni Fiorito), il film di apertura, fuori concorso, dell’edizione numero 77 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia – che si tiene dal 2 al 12 settembre. A presentare la cerimonia di apertura, quest’anno, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido), è Anna Foglietta. L’attrice romana guiderà anche la cerimonia di chiusura, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e proiettato il film di Stefano Mordini Lasciami andare.

Un’edizione senza precedenti, primo grande evento cinematografico internazionale nell’era del Covid-19, ha comunque in concorso diciotto titoli. Tra questi anche quelli di due veterani come l’israeliano Amos Gitai, presente con Laila in Haifa, e il russo Andrei Konchalovsky, in competizione con Dear Comrades (Cari compagni).
«Per dirla con Bob Dylan, il programma della Mostra di quest’anno contiene moltitudini: di film, di generi, di prospettive». Il direttore artistico Alberto Barbera racconta così l’edizione 77 della rassegna lagunare. «I film invitati sono un numero consistente e solo di poco inferiore alle tradizionali proposte veneziane», continua Barbera, «segno che il cinema non è stato travolto dallo tsunami della pandemia, ma conserva una vitalità invidiabile. La selezione offre poi una variegata alternanza di approcci diversi, nella consapevolezza che la Mostra non possa esimersi dal rappresentare la ricchezza e la varietà del cinema. Per cui ci sono, anche quest’anno, film d’autore, commedie, documentari, film horror e gangster movies. Manca qualche grande titolo spettacolare, bloccato dal lockdown che ancora condiziona la programmazione delle uscite dei film hollywoodiani più attesi, ma ciò che conta è che il programma della Mostra conferma la vivacità del cinema contemporaneo, affidata a un ricambio generazionale di estremo interesse, del quale fa parte anche la componente femminile. Nel concorso di Venezia 77, quasi la metà sono film diretti da donne, selezionati esclusivamente in base a criteri di qualità: una percentuale senza precedenti che confidiamo sia di buon auspicio per il futuro».
Oltre alle nostre Emma Dante e Susanna Nicchiarelli, infatti, nella selezione ufficiale di Venezia 77, presieduta da una donna, l’australiana Cate Blanchett, c’è una quantità non indifferente di registe, provenienti da diverse latitudini.
In concorso ci sono Mona Fastvold, norvegese che vive in America, con The World to Come; Nicole Garcia con Amants; la polacca Małgorzata Szumowska con Never Gonna Snow Again; Julia Von Heinz, tedesca di Berlino, con And Tomorrow the Entire World; la bosniaca Jasmila Žbanić con Quo Vadis, Aida? e la cinese Chloé Zhao con Nomadland, girato negli Usa. Fuori concorso, poi, c’è la statunitense Regina King con One Night in Miami («un film che non potrebbe essere più in sintonia con gli avvenimenti degli ultimi mesi e la necessità di combattere ogni forma di razzismo», ha detto Barbera) e soprattutto Ann Hui con Love After Love, una delle registe più acclamate di Hong Kong, alla quale verrà conferito il Leone d’oro alla carriera.