«Poter celebrare questa 35a edizione della Settimana Internazionale della Critica di Venezia è in sé un evento epocale», sottolinea il delegato generale della SIC Giona A. Nazzaro, «dopo aver vissuto tutti insieme uno dei momenti più drammatici di sempre del nostro Paese, il cinema e la cultura si mettono in gioco per offrire un segnale di rinascita concreto. Il cinema è un contenitore di visioni, come ci ricorda The Book of Vision, il nostro evento di apertura diretto da Carlo S. Hintermann. Fra le opere prime scelte per il concorso, ci sono film calati nel presente e proiettati verso il futuro. Lituania, Messico, Stati Uniti, Danimarca, Ucraina, Turchia. E tanta Italia».

Oltre al film di Hintermann (“un’immersione fantasmagorica in una dimensione alternativa del cinema”), infatti, in concorso c’è Non odiare di Mauro Mancini, cinema civile che va dritto al cuore, con un Alessandro Gassmann misurato e superlativo. A chiudere la rassegna, fuori competizione, troviamo poi l’attesissimo The Rossellinis, la storia della famiglia Rossellini evocata da uno sguardo affettuoso e disincantato, quello di Alessandro Rossellini, figlio di Renzo, nipote di Roberto.

Gli altri film del concorso sono il messicano 50 o dos balenas se encuentran en la playa, nerissimo romanzo di formazione di Jorge Cuchí; Hayaletler, spaccato della Turchia odierna firmato da Azra Deniz Okyay; Pohani dorogy, sul conflitto in Ucraina, di Natalya Vorozhbyt; il poliziesco danese Shorta di Anders Ølholm e Frederik Louis Hviid; il potente dramma sociale Usa Topside di Celine Held e Logan George; e infine, Tvano Nebus (Lituania), riflessione sulla guerra di Marat Sargsyan.