Giovedì 16 aprile alle 21.10 Cine34, la rete tematica Mediaset dedicata al cinema italiano, ha in serbo unna vera chicca per intenditori e appassionati: in prima visione assoluta va in onda il thriller Interrabang, una storia di sole e sesso, piena di stile e ricca di suspense, fra atmosfere beatnik e provocazioni antiborghesi.
La pellicola è uscita nella sale nel 1969. L’anno in cui Jan Palach si dà fuoco per protesta, a Praga. Vola il primo Concorde. Charles De Gaulle si dimette da presidente della Quinta repubblica francese. In Italia viene introdotta la pensione sociale. Muore per overdose Brian Jones. Esce il primo numero de il manifesto. L’uomo sbarca sulla Luna. Nel Paese inizia la strategia della tensione e parte l’Autunno caldo. Si tiene il Festival di Woodstock. Gheddafi prende il potere in Libia. Nasce Arpanet. E iniziano le trattative per la fine della guerra in Vietnam…
Interrabang, diretto da Giuliano Biagetti, è un bizzarro film che trova ispirazione nel cinema d’autore e quello di genere. D’interesse la fotografia di Antonio Borghesi, con panorami mozzafiato tra mare e rocce. Notevoli le musiche di Berto Pisano, autore e arrangiatore per Mina e di numerose colonne sonore per il cinema e la televisione, noto per le sue composizioni suadenti, considerate parte fondamentale della cosiddetta lounge italiana. Menzione speciale per i costumi. Magnifiche, inarrivabili, assolutamente attuali mises e accessori, firmati Emilio Pucci, l’eclettico marchese ideatore dello sportswear, fatto forme essenziali, tra sete, organza, gabardin e mussolina.
Nel cast, spiccano Umberto Orsini, Corrado Pani e Beba Loncar.
Sulla barca ancorata davanti all’Isola Rossa di Porto Santo Stefano – con a bordo il fotografo Fabrizio, sua moglie Anna, la cognata Valeria e la modella Maregalit – regna l’amore libero, anche se nel gruppo i rapporti non sono poi così cordiali. Al momento del ritorno manca la benzina e Fabrizio chiede aiuto per andare al porto e fare rifornimento. Le tre donne rimangono da sole, mentre nei dintorni si aggira l’evaso Marco…