Ogni disco è in fondo un piccolo grande racconto: un viaggio sonoro nei pensieri del o dei suoi autori. Anche la musica, insomma, ha una sua dimensione narrativa e questo è un dato evidente ed in qualche modo acclarato. Dopo il felicissimo Overlays (2018), i Novotono escono con un nuovo album, Wood (Winds) at Work, che ha fra le sue note, forte quanto mai questa dimensione. Protagonista il duo dei fratelli Adalberto e Andrea Ferrari, clarinetti e sassofoni. Un album che ha, insomma, una sua narrativa: come spesso per i lavori jazzistici che giocano sul crinale sottile fra scrittura e improvvisazione, fra percorsi definiti e interplay poetici, esiste una sorta di racconto sotterraneo: un omaggio alle sonorità del legno, materia viva e vitale che permette al fiato, all’anima e al pensiero di prendere forma e aprirsi la strada per il mondo.

Il legno: un omaggio alla materia di cui sono fatti strumenti e burattini, statue e mobili. Perchè il legno è materia viva e pulsante: che prende forma fra le mani di uno scultore, ma da anche forma al suono che sa incanalare negli strumenti che di legno sono fatti.

Il viaggio dei fratelli Ferrari è fatto di immagini lontane: le storie dei tanti fabbricatori di ruote di carri, di mobili d’arte e di serramenti, inventori di oggetti d’uso quotidiano. Ieri artisti del fare, ora del suono. Ieri artigiani, oggi poeti. 

A fare da collante un dialogo serratissimo e appassionato fra i due musicisti: nelle cui sonorità raffinate si percepisce la fratellanza, ma si colgono anche le differenze: fatte forse di una differenza di età e, viene da pensare, di storia musicale. Differenza che qui diventa certamente ricchezza. E trasforma quella giusta dose di intimità in mille sfaccettature di suono.

Da ascoltare tutto d’un fiato.

Barbara Bianchi