(di Alfonso Romeo) Il richiamo della foresta, nuovo film della 20th Century Fox diretto da Chris Sanders e in uscita nelle sale italiane il 20 febbraio, porta sugli schermi la storia dell’omonimo romanzo di Jack London, incentrata su Buck, un cane da slitta che dovrà imparare a confrontarsi con i mille ostacoli della natura in una selvaggia e gelida Alaska.
Il richiamo della foresta è distribuito da The Walt Disney Company ed è un lungometraggio che si sviluppa a metà fra il live-action e il classico film d’animazione. Buck è un cane nato e cresciuto in California, amato (e viziato) dai suoi benestanti padroni. Dopo esser stato rapito, finirà a far parte di una squadra di cani-postini incaricati di trainare una pesantissima slitta contenente consegne per tutto il Paese. Proprio lì avrà modo di conoscere John Thornton, un falegname dal cuore spezzato che si affezionerà subito al cane, aiutandolo a fuggire dallo sfruttamento dei nuovi, perfidi padroni. Insieme, partiranno per un viaggio in Alaska alla ricerca di se stessi, trovando anche una vera e propria miniera d’oro a cielo aperto.
Il richiamo della foresta sfrutta i luoghi del romanzo da cui è tratto per rendere, tramite una magnifica fotografia, la vastità e la potenza di un luogo ancora (la storia è ambientata a fine ‘800) selvaggio e quasi incontaminato, in netta sovrapposizione con il carattere irrequieto e impulsivo dell’adorabile Buck.
Harrison Ford, nei panni del co-protagonistak, John Thornton, risulta estremamente credibile e distante anni luce dalla filmografia cui il pubblico era abituato. In questo film lascia trapelare le sue tinte più crepuscolari, pur facendo leva su una recitazione piacevolmente ironica e mai marcata.
Nel cast, attori del calibro di Omar Sy (Quasi Amici), Dan Stevens (Downton Abbey), Karen Gillan (Guardiani della Galassia) e Bradley Whitford (Scappa – Get Out), tutti magistralmente allineati in ruoli cuciti alla perfezione per un film che conquisterà gli amanti del mondo canino e, naturalmente, il pubblico più giovane.