Alto, magro, occhi di un azzurro intenso e una pronuncia british da interprete provetto della Royal Shakespeare Company. Visto, e ascoltato di persona, Daniel Sharman, alias Lorenzo de’ Medici nella fiction di Raiuno ispirata allo storico clan fiorentino, non delude le aspettative, di chi vi scrive e delle tantissime fan in erba accorse a strappargli un selfie o un autografo. Del resto l’attore britannico trentatreenne – ma di anni ne dimostra dieci di meno – nel prestigioso ensemble teatrale inglese ci ha addirittura debuttato a nove anni. Da lì, una carriera brillante che lo ha visto partecipare, tra l’altro, a serie di successo come Teen Wolf, The Originals e Fear the Walking Dead.

Lo incontriamo in occasione della presentazione della terza e ultima serie de I Medici, produzione internazionale nella quale è entrato a far parte dal secondo capitolo, nel 2017: «Mi sono divertito molto a interpretare di nuovo Lorenzo de’ Medici – racconta – perché ha rappresentato una grande sfida e io adoro le sfide. È una figura complessa di enorme spessore storico, non poteva lasciarmi indifferente».

Eppure le riprese sono state piuttosto faticose.

«Già, ma la soddisfazione di un ruolo del genere val bene la fatica».

Sembrate molto affiatati con il resto del cast, è così?

«È verissimo, tra noi c’era un clima di grande amicizia, eravamo come una famiglia. Si cenava sempre assieme a Volterra, anche con il resto dello staff, tra vino, risate e allegria».

In questa terza serie, in Lorenzo avviene una trasformazione.

«Ormai è un uomo di mezza età, va perdendo l’ardore e la sfrontatezza giovanile, il suo idealismo si scontra con la realtà delle macchinazioni politiche e dei conflitti che caratterizzavano Firenze nel Rinascimento. Acquisisce un tono scuro e dark che a me non è dispiaciuto affatto».

A proposito di dark, nella nuova serie che stai girando per Netflix, Cursed, sarai un cattivo…

«Proprio così, come sono cattivo anch’io… (ride, ndr), quindi sarà più semplice interpretarlo. Scherzi a parte, nessun personaggio è totalmente cattivo o totalmente buono, sarà sicuramente divertente dargli vita e mi farà vedere al pubblico italiano in una veste insolita. Ma Lorenzo il Magnifico resterà sempre nel mio cuore, così come la vostra meravigliosa Toscana».