(di Eugenia Chierico) “Noi artisti nasciamo vecchi e moriamo bambini” asserisce la voce eterea di un bimbo che apre il teaser del documentario Riz Ortolani. Armonie e Dissonanze, diretto da Marco Dentici e prodotto da Fenix Entertainment. Il teaser è stato presentato oggi, mercoledì 4 settembre, presso la Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior, nell’ambito del Soundtrack Star Award, premio collaterale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia destinato alle colonne sonore. Sul palco, assieme al regista Marco Dentici, la figlia del compositore nonché ideatrice e co-sceneggiatrice del film Rizia Ortolani, gli interpreti e la presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cineamtografici Italiani Laura Delli Colli. Grande soddisfazione per questo evento anche da parte del nostro direttore, Renato Marengo, coinvolto nella scelta delle musiche del film di Dentici.

«È da trent’anni che voglio realizzare un documentario sulla vita di mio padre», ha detto la figlia del compositore, Rizia Ortolani (nella foto sotto con Marco Dentici) che restituisce al pubblico aneddoti emotivi sul genitore. Compositore e direttore d’orchestra, Riz Ortolani è una figura artistica poliedrica e innovativa che vanta una produzione che spazia dal cinema al teatro, dalla musica classica alle opere televisive. E lo ricorda bene il regista Marco Dentici, affermato artista cinematografico e pluripremiato scenografo di successo, che ripercorre la storia del compositore partendo dalla sua infanzia, seguendo le tracce della sua incredibile carriera, dai primi passi nel mondo della musica sin da piccolissimo agli anni del conservatorio, dall’esordio in Rai alle collaborazioni con i registi più prestigiosi, passando per la celebre nomination all’Oscar per la Miglior Canzone con More, colonna sonora del film Mondo cane del 1961.

«Mi sembrava necessario riconsegnare alle nuove generazioni il grande artista che ha attraversato e segnato una delle migliori immagini del cinema italiano e non solo», ha dichiarato Dentici. «Mi sembrava doveroso fare un recupero culturale». Volontà e necessità ben evidente dal teaser che, seppur in pochi minuti, restituisce immagini suggestive, riverberi di un artista che sin da bambino incontra la musica grazie a suo padre, grande appassionato di lirica. Interviste, estratti di lungometraggi, dialoghi, spettacoli: questo documentario sin da subito si manifesta come promessa di un magnifico prodotto audiovisivo da attendere impazientemente sul grande schermo.

La vita e le opere del Maestro marchigiano Riz Ortolani rivivranno nel suggestivo docufilm RIZ ORTOLANI. ARMONIE E DISSONANZE diretto da Marco Dentici e prodotto dalla casa di produzione Fenix Entertainment di Riccardo Di Pasquale.

Dentici, affermato artista cinematografico e pluripremiato scenografo di successo (David Di Donatello per Vincere e Nastro D’Argento per Vincere, Fai bei sogni e Sicilian Ghost Story), ripercorrerà la storia del compositore partendo dalla sua città di origine – Pesaro – e seguirà le tracce della sua carriera incredibile, dai primi passi nel mondo della musica sin da piccolissimo agli anni del conservatorio, dall’esordio in Rai alle collaborazioni con i registi più prestigiosi, passando ovviamente per la celebre Nomination all’Oscar Miglior Canzone per More.

Ortolani è stato un compositore italiano oggi noto in tutto il mondo. Con il brano More, colonna sonora del film Mondo cane nel 1961 vinse un Grammy e fu il primo italiano candidato agli Oscar nella sezione miglior canzone; il brano fu interpretato la notte degli Oscar dalla cantante Katyna Ranieri, amata moglie del musicista e unica italiana che si sia esibita durante la celebre kermesse.

Questo riconoscimento fu il primo dei tanti premi che costellarono la sua carriera.

RIZ ORTOLANI

Una personalità artistica forte, poliedrica, innovativa, quella di Riz Ortolani, compositore e direttore d’orchestra con alle spalle una produzione che spazia dal cinema al teatro, dalla musica classica alle opere televisive.

Dopo essersi diplomato al Conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro, la sua città, non ancora ventenne si trasferisce a Roma, dove si unisce ad un gruppo di giovani strumentisti dell’orchestra della RAI. Qui si fa presto notare dai dirigenti dell’azienda, i quali gli affidano la direzione di un’orchestra jazz-sinfonica che gli darà immediata popolarità.

La carriera cinematografica inizia nel ’62 con la colonna sonora del film documentario Mondo Cane. Il tema principale del film, More, cantato da Katyna Ranieri (sua moglie), gli vale nel ’64 la Nomination all’Oscar come “Best Theme Song” e la vittoria del Grammy Award come “Best Instrumental Theme”. More conta oltre mille incisioni dei maggiori artisti del mondo e 70 milioni di dischi venduti. Ortolani è stato il primo musicista italiano a ricevere riconoscimenti così ambiti che numerosi si ripeteranno negli anni, in Italia come all’estero.

Importanti le collaborazioni con gli Studios americani (MGM, United Artist, Universal) e con registi come Vittorio De Sica, Dino Risi, Franco Zeffirelli, Terence Young, Edward Dmytryk. Lunghi e fruttuosi i sodalizi artistici con Damiano Damiani e Pupi Avati. Tra le sue partiture non mancano veri e propri “cult”: da Mondo Cane a Il Sorpasso, da Anzio a Africa Addio, da La Rolls Royce Gialla a La Donna Nel Mondo, da Valachi Papers a Fratello Sole Sorella Luna, fino alle più recenti Ma Quando Arrivano Le Ragazze, La Rivincita di Natale, Il Papà di Giovanna, Una Sconfinata Giovinezza.

Nel 2001, al Teatro Rossini di Pesaro, viene eseguita la sua prima opera sinfonica: Sinfonia della Memoria. Nel 2004, al Maggio Musicale Fiorentino, viene presentato il suo primo balletto dal titolo In Una Parte di Cielo, ispirato alla vita di Michelangelo.

Nel 2007 crea a Pesaro, insieme alla moglie Katyna Ranieri, la Fondazione Riz Ortolani per promuovere la musica attraverso borse di studio, seminari, dibattiti, concertistica e mostre.

Nel corso della sua lunga carriera Ortolani ha diretto orchestre sinfoniche prestigiose come quelle di Londra, Berlino, Houston, Rio de Janeiro, Mexico, La Fenice di Venezia, la Sinfonica del Teatro dell’Opera di Roma, il Regio di Torino e la Philharmonique de Montecarlo. Memorabile resta il suo tour in Giappone alla direzione dell’Orchestra Sinfonica di Vienna.