Un quartiere in continuo fermento, artistico e culturale: è il Pigneto, piccolo agglomerato di palazzi d’inizio Novecento, incastonato tra le vie Prenestina e Casilina. Ce lo racconta il regista italo-americano Joe Amodio – che qui ci vive – nel suo documentario Parlare d’arte. Al Pigneto, attraverso le voci, le mani, i corpi, le idee, le opere di attori, cantanti, fotografi, illustratori, musicisti, performer, pittori, poeti, registi e scrittori, che popolano questo quartiere situato nel quadrante est della Capitale, non a caso accostato al celebre Greenwich Village di New York.
Preceduto da una mostra – che si apre alle 19.00, con le opere, esposte nel foyer del cinema, di alcuni artisti del quartiere – martedì 9 aprile alle 20.30 il documentario di Jo Amodio – nativo di Brooklyn e abitante del quartiere dal 1987 – viene presentato al pubblico del Nuovo Cinema Aquila, con ingresso libero fino a esaurimento posti.
L’idea del regista è nata dalla volontà di evidenziare l’attuale stato della produzione d’arte e di creare una testimonianza storica dell’importante lavoro svolto dagli artisti che vivono o lavorano al Pigneto. Altro aspetto del documentario è quello di raccontare di artisti che lottano in modo pacifico aspirando a un mondo migliore.
«Parlare d’arte. Al Pigneto», spiega Amodio, «vuole essere un viaggio attraverso le opere e i racconti di alcuni artisti del quartiere romano di cui si presenta il vero volto, fatto di arte, cultura e senso civico. Credo che l’arte sappia intercettare il bisogno di dialogo e integrazione in ogni latitudine del mondo, poiché si esprime con un linguaggio universale. Tanto che il progetto “Parlare d’arte”, a cui ho dato inizio in Mozambico, continua oggi al Pigneto di Roma e proseguirà in futuro per raccontare le periferie degradate del mondo che, attraverso l’arte, possono sperare in una rinascita e riqualificazione dei tessuti sociali. Allo stesso tempo ritengo che nel nostro Paese e nella nostra epoca sia sempre più difficile produrre arte».
Al Pigneto, troppo spesso etichettato dalle cronache come degradato, violento e modaiolo, in realtà vive e lavora, oltre a una pacifica cittadinanza, una ricca rappresentanza di artisti, che nell’opera di Amodio fanno conoscere, attraverso le proprie creazioni, luoghi, ambienti, colori ed emozioni di questo angolo di Roma.
Autore delle musiche originali è Andrea Alberti che, grazie al suo jazz mediterraneo, accompagna le immagini del documentario con la poesia che spesso manca alla realtà.
La proiezione è preceduta dalla mostra allestita nel foyer del Nuovo Cinema Aquila. A partire delle ore 19.00 è possibile visionare le opere di alcuni artisti figurativi del Pigneto già protagonisti del documentario: Mokodu Fall, pittore senegalese; Rino Bianchi, fotografo photonovelist; Michela Lambriola, pittrice; Francesco Impellizzeri, artista performer; Pasquale Restuccia, pittore; Riccardo Mannelli, artista (pittore e vignettista); Antonella Aversa, pittrice e scultrice; Marco G. Ferrari, videoartista italoamericano. Alla mostra si aggiungono anche i pittori Lorenzo Budello, Antonio Tamilia e Michele Abramo.
Gli altri artisti protagonisti del documentario sono: Andrea Alberti, pianista e compositore, direttore dell’Orchestra Mediterranea; Carola Susani, scrittrice; Pino Borselli, regista di cinema e di teatro; Laura Scarpa, fumettista e illustratrice; Enrico Astolfi, scrittore e autore di Casilina. Ultima fermata; Gina Merulla, regista, attrice e direttrice artistica del Teatro Hamlet di Roma; Gerardo Casiello, compositore e cantante; Igiaba Scego, scrittrice; Sukran Moral, artista performer.
INFO:
9 aprile 2019
“Parlare d’arte. Al Pigneto”
Regia: Jo Amodio
Mostra ore 19.00
Proiezione: ore 20.30 | Durata: 82′
Nuovo Cinema Aquila | Spazio Open |
Via L’Aquila, 66/74 – Roma
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
+39 06 45541398
www.cinemaaquila.it