Dal grande schermo al palcoscenico. Ma in questo caso School of Rock, il musical di Andrew Lloyd Webber ispirato all’omonimo film di Richard Linklater del 2003, migra dalla ribalta di Broadway a quella italiana del Sistina di Roma.

In un teatro affollatissimo, lo spettacolo, adattato per l’Italia da Massimo Romeo Piparo, è andato in scena per la sua Prima nazionale martedì 5 marzo, salutato da applausi a scena aperta al protagonista Lillo e alla sua band di giovanissimi musicisti, composta dai ragazzi dell’Accademia del Sistina che suonano tutti rigorosamente dal vivo.

La potente energia della musica rock ha coinvolto gli spettatori entusiasti, tra i quali c’erano decine di amici e colleghi del protagonista, da Pippo Baudo a Giancarlo Magalli, da Enrico Brignano a Raf, da Paolo Conticini a Tosca D’Aquino, da Rossella Brescia a Vinicio Marchioni, da Marisa Laurito a Barbara Bouchet, da Gianfranco D’Angelo a Giampiero Ingrassia, dal maestro Gianni Mazza a Michela Andreozzi, da Marco Bonini ad Antonella Elia, da Max Paiella a Jonis Bascir. C’erano anche i registi Neri Parenti e Paolo Genovese e non poteva mancare Greg, il partner storico di Lillo, per una sera mescolato tra il pubblico e non a condividere il palco con il socio di tante “battaglie” radio-televisive, cinematografiche, musicali e teatrali.

School of Rock, prodotto dalla PeepArrow Entertainment in collaborazione con il Sistina, viene proposto al pubblico per la prima volta in una lingua diversa dell’inglese, grazie al lavoro di Piparo che conferma per l’ennesima volta il teatro da lui diretto come la casa italiana del musical.

Lillo, al debutto nel musical, è il chitarrista Dewey Finn, ruolo che al cinema è interpretato da Jack Black. Cacciato dalla sua band heavy metal, rischia anche di rimanere senza casa, perché la fidanzata del suo amico Ned, il quale tempo prima si era offerto di ospitarlo, è stanca di condividere, gratuitamente, l’appartamento con lui. Dewey non sa dove trovare i soldi per pagare l’affitto della stanza e non avendo più un gruppo, non può nemmeno sperare di vincere il premio della battaglia delle rock band che si terrà di lì a poco in città. L’occasione di far soldi in tempo record gli si presenta casualmente. Dewey risponde alla chiamata della Horace Green School che ha bisogno di un supplente. In realtà la telefonata è diretta a Ned, il suo amico, di professione insegnante, ma non appena Dewey sente la parola stipendio, decide di spacciarsi per il professor Schneebly. Il primo incontro con gli allievi della scuola e con la rigida preside Rosalie Mullins non promette niente di buono, ma ben presto Dewey-Schneebly riesce a trovare il modo di passare le ore in maniera indolore. Un giorno, gironzolando per i corridoi della scuola, passa per caso davanti al laboratorio musicale e scopre che i ragazzi hanno delle doti incredibili con gli strumenti e ha un’idea: fondare un gruppo con loro e partecipare alla battaglia tra rock band. L’importante è non farsi beccare dalla preside Mullins…

Con un cast composto da venti performer, tre postazioni di band dal vivo, quattordici giovani talenti tra gli 11 e i 14 anni, cresciuti tra i 90 allievi dell’Accademia Sistina, e dai bravissimi Vera Dragone, Selene Demaria e Matteo Guma, e soprattutto con la grande verve comica, l’energia e la simpatia di Lillo, lo spettacolo è un trionfo della musica e della risata.

Dopo Roma, dove rimane in scena fino al 31 marzo, School of Rock toccherà diverse altre città italiane: Genova, Trieste, Firenze, Parma, Assisi, per poi tornare nella prossima stagione teatrale ripartendo da Milano.