(di Claudia D’Agnone) Dopo le fortunate rappresentazioni italiane tra il 2009 e il 2010, torna We Will Rock You, lo spettacolo con i più grandi successi dei Queen messo in scena per la prima volta nel 2002 nel West End londinese e tra i più riprodotti.
La storia è quella che conosciamo: in un orwelliano futuro (e proprio una nuova presenza scenografica ricorderà una delle più famose opere dell’autore britannico), in un luogo una volta chiamato “Terra” e ora diventato “Pianeta Mall” il rock e la musica dal vivo sono bandite e i loro seguaci vivono nascosti. La Global Soft, capeggiata dalla spietata Killer Queen e dal suo collaboratore Khashoggi, cerca di stanare la “resistenza” di un gruppo di Bohemians che si nascondono nel sottosuolo e che tramandano ricordi sbiaditi del tempo glorioso nel quale il rock regnava sovrano sulla Terra. I protagonisti Galileo e Scaramouche, lottano per salvare il loro mondo inseguendo un sogno, in questo caso la rinascita della musica rock.
Prodotta nuovamente dalla Barley Arts di Claudio Trotta, fondatore della stessa e della neonata associazione Slow Music e impegnatissimo nella lotta contro il secondary ticketing, è stata debitamente riadattata e riallestita. «Abbiamo pensato fosse opportuno rilanciare questo musical attualizzandolo – spiega Trotta – perché parla di qualcosa che ci è molto vicino anche in questo momento storico e la musica è un elemento aggregante, che tende a spingere le persone al confronto, alla condivisione e all’affettività. Scaramouche e Galileo, i protagonisti, sono due ragazzi bullizzati, diversi dagli altri e per questo emarginati. Anche questo è molto attuale. Non nascono ribelli, con la forza di voler cambiare il mondo, nascono semplicemente con la voglia di essere loro stessi. Diventano ribelli per poter essere liberi di mostrarsi per come sono e trovano nei Bohemians i loro partner. Credo che questo sia il senso dell’opera: dare gli strumenti allo spettatore per uscire da quella bolla di plastica che è diventato il mondo attuale».
E oltre al testo, riadattato da Raffaella Rolla, anche lo stage set è totalmente cambiato, frutto dell’ingegno di Colin Mayers. Nuove anche le coreografie a cura di Gail Richardson, che ha legato al carattere e al ruolo dei personaggi dei particolari movimenti così da rendere anche la danza parte integrante del racconto.
Lo spettacolo diretto da Tim Luscombe vede diversi ritorni come quello di Salvo Vinci nel ruolo di Galileo e Valentina Ferrari in quello di Killer Queen, ma anche con il nuovo compito di art director e vocal coach. Alessandra Ferrari è Scaramouche, Paolo Barillari e Claudio Zanelli sono rispettivamente Khashoggi e Brit.
Riccardo Di Paola e Antonio Tortorella si occupano della direzione musica e di quella vocale di una fantastica band, anche questa tutta nuova, in cui non si può non notare la presenza di due chitarre al femminile, ancora una volta un elemento di assoluta modernità: Roberta Raschellà e Federica Pellegrinelli.
Dopo le date zero al Teatro Rossini di Civitanova Marche il 20 e 21 ottobre, We Will Rock You è pronto al debutto nazionale il 24 ottobre a Trieste e a un lungo tour che si protrarrà fino al 2019.
Di seguito le date finora annunciate:
Trieste (dal 25 al 28 ottobre, Teatro Rossetti), Assisi (1 e 2 dicembre, Teatro Lyrick), Bologna (dal 7 al 9 dicembre, EuropAuditorium), Brescia (15 dicembre, Gran Teatro Morato), Montecatini (il 22 dicembre, Nuovo Teatro Verdi), Bassano Del Grappa (il 12 gennaio, Palabassano Due), Bergamo (il 18 gennaio, Creberg Teatro Bergamo), Milano (dal 31 gennaio al 3 febbraio; dal 7 al 10 febbraio; dal 14 al 17 febbraio, Teatro Ciak), Genova (dal 21 al 23 febbraio, Politeama Genovese), Roma (dal 27 febbraio al 3 marzo, Teatro Brancaccio), Napoli (il 5 marzo, Teatro Augusteo), Catanzaro (il 9 marzo, Teatro Politeama), Reggio Calabria (l’11 marzo, Teatro Cilea), Catania, (il 13 marzo, Teatro Metropolitan), Bari (il 16 e il 17 marzo, Teatro Team), Firenze (dal 22 al 24 marzo, Teatro Verdi), Padova (29 marzo, Gran Teatro Geox), Torino (il 5 e il 6 aprile, Teatro Colosseo) e Gorizia (il 9 aprile, Teatro Verdi).