All’Auditorium Parco della Musica si riaccendono gli schermi per la 13. edizione della Festa del Cinema

La tredicesima Festa del Cinema di Roma, che si svolge sin dal primo anno all’Auditorium Parco della Musica, è guidata ancora una volta da Antonio Monda. «È il primo anno del mio secondo mandato», ha specificato il direttore artistico in occasione della presentazione di questa nuova edizione, in programma da giovedì 18 a domenica 28 ottobre. Sempre nel corso dell’incontro con la stampa, Monda ha voluto sottolineare che «a Roma in questi anni sono passati film la cui qualità è stata riconosciuta dalla stampa di tutto il mondo. Cito soltanto tre titoli, uno per ogni anno della mia direzione: 2015, Lo chiamavano Jeeg Robot; 2016, Moonlight; 2017, I, Tonya. Si tratta solo di esempi: avrei potuto aggiungerne altri film, a cominciare da Manchester by the Sea e Detroit». «Perché – ha continuato – gli Studios scelgono Roma!». Ogni riferimento a Venezia è puramente casuale… Non è mancata, infatti, una risposta ad Alberto Barbera, direttore della Mostra d’Arte Cinematografica, il quale aveva definito “locale” la Festa di Roma. «Una scivolata di cattivo gusto, soprattutto per la città – ha risposto Monda – è quello che vorrebbe noi fossimo, non quello che siamo».

Ma veniamo ai numeri della Festa, il cui budget è al di sotto dei 3.5 milioni di euro. La Selezione Ufficiale ospita 38 film; 4 sono quelli di Tutti ne parlano; 6 gli Eventi speciali; ben 7 le Preaperture, tra cui quella di Pietro Suber sulle leggi razziali, 1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani. Inoltre, come sempre, fiore all’occhiello della manifestazione sono gli Incontri ravvicinati, quest’anno 14. Ci sono anche 13 Omaggi e 2 Retrospettive, mentre sono 12 i film di Riflessi e 7 i Film della nostra vita (v. box accanto). Il tutto proveniente da 31 Paesi differenti.

Il film di apertura è il noir – genere che attraversa tutta la rassegna come parola chiave – 7 sconosciuti a El Royale di Drew Goddard, con un cast di grandi nomi: Jeff Bridges, Dakota Johnson, Chris Hemsworth, Jon Hamm.

Anche quest’anno la qualità è nel complesso molto alta. Una grande major hollywoodiana ha scelto la Festa per lanciare in prima mondiale Millennium: Quello che non uccide, uno dei film a cui lo studio attribuisce maggiore importanza in tutto l’anno. Anche Canal + invia a Roma un suo pezzo forte, Mia et le Lion Blanc.Barry Jenkins, apertura due anni fa con Moonlight, film di nicchia che poi trionfò agli Oscar, torna alla Festa con Se la strada potesse parlare, la sua nuova, bellissima opera, tratta da un romanzo di James Baldwin.

Sono tanti e tutti da vedere i film provenienti dagli Stati Uniti, che siano produzioni hollywoodiane o indipendenti. Tra queste, si segnalano American Animals di Bart Layton, e Beautiful Boy di Felix Van Groeningen con Steve Carell e Timothée Chalamet. C’è anche Michael Moore con la sua nuova pellicola di denuncia, ironica e provocatoria, Fahrenheit 11/9, data che fa riferimeno a quel 9 novembre in cui Donald Trump è stato eletto 45° Presidente degli Stati Uniti. Peter Farrelly porta alla Festa il suo Green Book, con Viggo Mortensen e Mahershala Ali, premio Oscar come miglior attore protagonista proprio per Moonlight. L’ennesimo sequel di Halloween, diretto da David Gordon Green, con Jamie Lee Curtis; The Hate U Give di George Tillman Jr.; The House with a Clock in Its Walls di Eli Roth con Jack Black e Cate Blanchett (protagonista anche di uno degli Incontri ravvicinati); Monsters and Men di Reinaldo Marcus Green; The Old Man & the Gun di David Lowery, ultima interpretazione di Robert Redford, come comunicato da lui stesso; A Private War di Matthew Heineman; Three Identical Strangers e la serie Watergate completano il quadro delle produzioni d’oltreoceano.

Diario di tonnara, documentario di Giovanni Zoppeddu, e Il vizio della speranza, l’attesissimo nuovo lavoro di Edoardo De Angelis, già regista di Mozzarella Stories, Perez. e Indivisibili, sono gli unici due titoli italiani presenti nella Selezione ufficiale. Ce ne sono diversi, invece, nelle preaperture, dal già citato 1938… a La razzia, 16 ottobre 1943 di Ruggero Gabbai, sempre sul tema della memoria. Così come L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca, Questo è mio fratello di Cristiano Delogu e In viaggio con Adele di Alessandro Capitani.

Occhio anche ai film storici Jan Palach di Robert Sedlacek (Rep. Ceca/Slovacchia) e Kursk di Thomas Vinterberg (Belfgio/Lussemburgo).

Infine, da non perdere Stan & Ollie di John S. Baird, pellicola britannica con Steve Coogan e John C. Reilly, nei panni di Stanlio e Ollio.