Da sempre attenta all’universo che ruota intorno alle nuove generazioni, la sezione parallela della Festa di Roma presenta un programma di anteprime assolute.
Undici film in concorso Young Adult, 10 in Alice Panorama, 9 film Panorama Italia e 16 cortometraggi, 2 film fuori concorso, 6 eventi speciali e 3 serie: questi i numeri di Alice nella Città, rassegna giunta alla sedicesima edizione realizzata dalle giovani generazioni e a queste rivolta.
Sezione autonoma e parallela della Festa di Roma, è diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini e organizzata dall’Associazione Culturale PlayTown Roma, con il sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBact, del Comune di Roma. Inoltre, all’evento collaborano Timvision, che qui porta anche dei suoi lavori (v. box) e la Roma Lazio Film Commission.
I legami di sangue sono uno dei temi che attraversano la selezione 2018. È il caso di The Elephant and the Butterfly, secondo lungometraggio della regista Amélie van Elmbt, prodotto dai fratelli Dardenne con la produzione esecutiva di Martin Scorsese. Il film mette in scena con grande delicatezza tutte le sfumature di tre giornate durante le quali una bambina si ricongiunge con il padre sconosciuto.
Mentre è il rapporto con l’assenza e con la morte, l’idea che muove Behold my Heart, opera seconda di Joshua Leonard prodotta e interpretata da Marisa Tomei. Una discesa nell’inconscio di Marcus, interpretato dal talento assoluto di Charlie Plummer.
In Ben Is Back, Peter Hedges racconta le tensioni distruttive di un figlio legato alla dipendenza dalle droghe. Con suo figlio Lucas Hedges, uno dei talenti più limpidi del cinema internazionale e la straordinaria Julia Roberts, che ci regala una delle sue più convincenti interpretazioni.
Otto anni dopo Oranges and Sunshine, Jim Loach torna ad Alice con Measure of a Man, un coinvolgente film di formazione.
I temi del disagio familiare scorrono in Jellyfish, del regista James Gardner, mentre da Israele arriva Broken Mirrors di Imri Matalon e Aviad Givon, racconto di ribellione sulla crescita di un’adolescente, interpretata dalla sorprendente Shira Haas.
For a Happy Life è l’esordio di Salima Glamine e Dimitri Linder. Segue la storia d’amore clandestina di Amel, diciassettenne di origini algerine, con Mashir, 22 anni, di origini pakistane. Costretti a nascondersi per potersi amare, scopriranno che la famiglia e la casa, possono essere un luogo felice dove crescere e fare esperienza di felicità, ma da un momento all’altro possono diventare una gabbia. Un tema che si collega all’analisi della natura umana che Jessica Barden, protagonista di The New Romantic ci svela nel film di Carly Stone.
In Your Hands di Ludovic Bernard ci restituisce un classico racconto di formazione in cui la musica rappresenta l’unica vera alternativa a una realtà altrimenti insostenibile.
Il cinema italiano è rappresentato in concorso da due film intensi, di qualità e caratterizzati da una grande libertà narrativa: Fiore gemello di Laura Luchetti, sull’amicizia e sull’innocenza perduta; e Butterfly di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, che ci propone la storia autentica di una vera famiglia, la cui più giovane figlia, a soli 18 anni, è la prima pugile donna italiana della storia a qualificarsi alle Olimpiadi.