All’arena dell’Isola del Cinema, la manifestazione estiva che ogni anno si ripete sull’Isola Tiberina a Roma, davanti a una platea gremita si è tenuta la seconda serata di Basilicata Terra di cinema, un format cui ha dato vita da alcuni anni la Lucana Film Commission allo scopo di promuovere a Roma le iniziative e le produzioni messe in campo in terra lucana e inerenti alle produzioni cinematografiche.
Quella di lunedì 23 luglio è stata una serata magica, interamente dedicata alla figura di Antonio Infantino, recentemente scomparso. Un artista incredibile, dirompente, che negli anni ’70 era partito alla conquista del mondo dalla sua Tricarico, in provincia di Matera, con la sua concezione di musica, di ricerca antropologica e di recupero delle tradizioni.
Luigi Cinque, qui nella doppia veste di musicista con la sua Hyper Text O’rchestra, e di regista, autore del docufilm The Faboulous Trickster, è stato protagonista della serata.
Un concerto a più voci ha dato il via alla serata, con le partecipazioni straordinarie di artisti come Antonello Salis, Valerio Corzani, Riccardo Fassi, Badara Seck e Petra Magoni. Un’elegia composta apposta per la serata, che riprendendo i versi di Antonio Infantino ha regalato emozioni incredibili alle oltre 700 persone presenti in platea.
Andrea Satta e Angelo Pelini, del gruppo Tete de Bois hanno regalato al pubblico fra gli altri anche un brano composto da Infantino e Dario Fo (una delle tante collaborazioni del cantautore lucano), Alla fine della festa, mentre il trio Lo Guercio, De Rosa, D’Alessandro (già Premio Luigi Tenco) ha eseguito due brani composti per celebrare Antonio incantino. Da segnalare: Giaculatoria dell’amore indifferente.
È seguita la proiezione del docu-film The Faboulous Trickster, in viaggio con Antonio Infantino, prodotto da Istituto Luce e da Lucana Film Commisssion. «Non un biopic», come ha sottolineato Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission, «quanto piuttosto un’avventura in musica e parole, in cui lo stesso Infantino, il briccone divino (parafrasando una definizione che all’artista lucano fu attribuita per la sua pitagorica attitudine al minimalismo e al vivere fuori dagli schemi seguito in un reale e al tempo stesso allegorico viaggio nella sua terra d’origine, ndr) ritrova le radici del ritmo, della taranta (Re della Taranta è stato un altro dei tanti epiteti con cui Infantino è stato chiamato, ndr), delle tradizioni orali e contadine, della transumanza e un elogio della lentezza. Perché con la fretta ti perdi troppi pezzi di vita».
Tra gli ospiti della serata, gli attori Pino Quartullo, Athina Cenci, Giovanna Rei e la scrittrice Debora Scalzo.