(di Alessandra Pesaturo) «Max è il poliziotto che sogna di essere Coliandro». Giampaolo Morelli mette a confronto il cane poliziotto a cui presta la voce nel film Show Dogs di Raja Gosnell, con l’omologo umano che interpreta nella serie tv L’ispettore Coliandro diretta dai Manetti Bros. «Rappresentano due stereotipi di investigatore completamente diversi, anzi opposti. Max è un rottweiler muscoloso e ribelle, incarna l’immagine del classico poliziotto figo e super efficiente dei film americani. Mentre Coliandro è simpatico, scanzonato e politicamente scorretto», spiega l’attore.

Il film targato Eagle Pictures, nelle sale dal 10 maggio, è una spy-comedy, dove le vere star sono cani parlanti che interagiscono con gli umani. Max insieme a un agente dell’Fbi (Will Arnett), indaga sul rapimento di un cucciolo di panda eseguito da una banda di trafficanti di animali rari.

Per il doppiaggio è sceso in campo un cast stellare: Cristiano Malgioglio, Barbara D’Urso e Marco Bocci, affiancati da Ale e Franz, Claudio Amendola, Michela Andreozzi, Benji e Fede, Giulio Berruti, Rossella Brescia, Fabio Canino, Carlo Conti, Carolina Crescentini. E ancora Giacomo Ferrara, Chiara Francini, Nino Frassica, Lino Guanciale, Valeria Marini, Marco Masini, Rocío Muñoz Morales, Francesca Neri, Lucia Ocone, Giorgio Panariello e Francesco Pannofino. Tutti hanno devoluto i loro compensi all’Organizzazione Internazionale Protezione Animali per un progetto sul randagismo.

Giampaolo, come hai caratterizzato Max il duro?

Gli ho regalato l’accento partenopeo, in qualche modo ho portato un po’ di napoletanità in America. La difficoltà è stata riuscire a trovare una modalità che sposasse bene il mio modo di essere, con l’immagine di questo supereroe a quattro zampe. Nella colonna originale la voce era doppiata da un rapper di colore con uno slang tutto particolare, l’ascolto mi ha stimolato a cercare un modo totalmente diverso per rappresentarlo nella versione italiana.

Avevi già doppiato Flynn Rider nel film d’animazione Rapunzel. Come ti sei trovato in questa nuova esperienza?

Non è stato facile, da attore sono abituato a comunicare le emozioni usando l’espressione del viso, degli occhi, del corpo. Quando si recita al cinema basta sentire le emozioni e la cinepresa le legge. Invece in questo caso avendo solo la voce come mezzo, la difficoltà è stata far arrivare quello che provavo attraverso i toni, le sfumature, le inflessioni. Non nego che ho avuto momenti in cui mi sono avvilito e ho pensato forse non ci riesco, ma poi grazie all’aiuto del direttore del doppiaggio Massimiliano Alto ho capito esattamente quale era la strada da percorrere.

Per entrare nei panni di questo bellissimo esemplare a quattro zampe ti sei ispirato a qualche cane che hai posseduto o che possiedi?

No, non ho mai avuto un cane neanche da ragazzino. E anche se mi piacciono molto non li voglio, per due motivi: non ho una casa adatta e ho due bambini piccoli, Gianmarco e Pier Maria di 4 e 2 anni, che sono due piccole bestioline. Tra pannolini e cacche ti assicuro non mi fanno mancare niente, mi ci vorrebbe giusto un altro cucciolo da portare a spasso a fare i bisognini per completare l’opera (ride, ndr).

Porterai i tuoi bambini al cinema a vedere questo film perfetto per un pubblico familiare?

Sono troppo piccoli e vivaci mi farebbero uscire dopo pochissimo. Rimangono ipnotizzati solo davanti ai cartoni animati. Anche quando mi vedono in televisione se ne fregano altamente, mi guardano per due secondi e poi scappano a giocare.

Quest’anno cinematografico per te è stato ricco di soddisfazioni professionali da Ammore e Malavita dei Manetti Bros ad A casa tutti bene di Gabriele Muccino. Qual è la riflessione che ne trai?

È un bilancio assolutamente positivo, per un attore è meraviglioso fare film che andresti a vedere al cinema da spettatore. Mi auguro di continuare ad azzeccare progetti professionali così stimolanti.

Attualmente che cosa stai preparando?

Sto girando altre quattro puntate de L’Ispettore Coliandro che andranno in onda nella prossima stagione televisiva della Rai, poi sono in trattativa per due film per il cinema di cui per scaramanzia è prematuro parlare.