(di Alessandra Pesaturo) Myriam Catania, bella e talentuosa attrice romana, è la madrina dell’undicesima edizione del Festival Internazionale del film corto “Tulipani di seta nera” che si svolge a Roma dal 27 al 29 aprile al Cinema Quattro Fontane e al Teatro Olimpico. La rassegna ha l’obiettivo di incoraggiare, attraverso le opere di giovani autori, una narrazione della diversità in tutte le sue molteplici sfaccettature.
«Non credo esista la diversità, siamo tutti unici», afferma Myriam, «sono onorata di essere la madrina di una manifestazione che nel tempo è diventata sempre più importante. Di questa kermesse mi piace in modo particolare l’opportunità che viene data agli autori di mettere in evidenza il loro talento. Anch’io qualche anno fa avevo ideato una rassegna di cortometraggi, perché è proprio quando si hanno pochi minuti a disposizione che si rivela la forza, l’incisività e la genialità di un autore».
Su 130 opere pervenute, alla fase finale sono arrivate in diciassette, raccontando tematiche importanti come la diffidenza, il pregiudizio, la vulnerabilità, la malattia, la violenza, la sessualità tra disabili. La rassegna di cortometraggi, ideata da Paola Tassone con la partneship di Rai Cinema Channel, ha una vetrina anche nel palinsesto di Raiuno, che trasmetterà le opere più significative, allo scopo di avviare una più ampia riflessione su temi che non hanno una grande esposizione mediatica.
Myriam, che cos’è per te un film?
Ogni volta è un viaggio e una ricerca interiore.
Come riesci a immedesimarti in un personaggio?
Essere molto sensibile mi aiuta. Ogni volta che ho un copione tra le mani, vado a cercare nel mio mondo di sfaccettature un minimo comune denominatore con il personaggio. Alla fine ho scoperto che in tutti potevo trovare qualcosa di me, anche se sembravano lontanissimi dalla mia personalità.
Che donna sei?
Sono molto positiva e dinamica, ma sono anche fragile e delicata. Ho bisogno dei miei spazi, di scendere in profondità per guardarmi dentro, per evolvermi spiritualmente.
Quale sarà la tua prossima fatica cinematografica?
Sto per iniziare un film che per ora ha un titolo provvisorio: Tre più uno giorni per innamorarsi. Una commedia molto particolare che parla di un dio dell’amore, che scende giù dal cielo, perché percepisce che i sentimenti si sono persi e vuole capire sulla terra che cosa stia succedendo. Non ci sono riferimenti religiosi a nessuna cultura.
E questa volta chi sarai?
Interpreto la donna di cui s’innamora una sorta di angelo. Attraverso il sentimento che prova per me scoprirà cos’è l’amore. Quello folle che a volte ti fa fare delle cose assurde e sbagliate.
Chi c’è nel cast?
È ancora in via di definizione, posso solo dire che Maurizio Costanzo sarà l’entità superiore che ci guarda dall’alto.
A proposito di amore, la tua storia con Quentin Kammermann sembra una bella favola. La famiglia, dopo l’arrivo di Jacques appena un anno fa, si sta ancora allargando?
Così ho letto (ride, ndr). Aspetto prima di dare conferma, per una questione di scaramanzia, perché ho amiche che per i secondi figli hanno avuto qualche problema.
Ti piacerebbe più un maschio o una femmina?
Se fosse maschio sarebbe un compagno di giochi ideale per Jacques. Io preferirei una femmina, perché il rapporto che c’è tra una madre e una figlia è pazzesco. Con la mia siamo come due migliori amiche».
Stai vivendo un periodo molto positivo, con tanti impegni professionali e familiari. Dove trovi tutta questa energia, Myriam?
Non riesco a stare ferma, sono iperattiva fin da quando ero piccola. Adoro fare tutto, sia la mamma che l’attrice, ed è stata una bellissima l’avventura girare Anche senza di te subito dopo la gravidanza».
Tua zia, Simona Izzo, assieme a Cristiano Malgioglio è opinionista al Grande Fratello. Se ti proponessero di entrare dentro la casa come concorrente vip, che faresti?
Simona la guardo sempre, la trovo intelligente e brillante. Come sorella gemella di mia madre mi sento molto affine a lei. Su whatsapp abbiamo una chat di famiglia molto divertente, dove commentiamo ogni cosa che fa zia Simo. In quanto al reality, non credo potrei accettare di farlo, non riuscirei a raccontare la mia intimità, tengo troppo alla privacy. Riesco a comunicare qualcosa di personale al pubblico solo come attrice.
C’è qualcosa a cui non rinunceresti mai?
Per me regalare un sorriso è la cosa più bella.