Poesia, fantasia, sogno, ritmo, immaginazione, passato, presente, futuro, realtà, finzione: questi e molti altri sono gli ingredienti di “Solo”, il nuovo spettacolo di Arturo Brachetti (foto di Paolo Ranzani) che ha debuttato tra gli applausi al Teatro Sistina di Roma mercoledì 7 febbraio. Uno one-man-show di novanta minuti, che fila via tutto d’un fiato, di colui che è il re di questo genere di rappresentazione, capace di popolare il palcoscenico di decine di personaggi grazie alla sua straordinaria capacità trasformistica, arte che lo ha reso famoso in tutto il mondo.

In questo spettacolo, Brachetti si lascia trascinare dall’onda dei ricordi e porta con sé il pubblico in un viaggio a ritroso nel tempo che prende le mosse dalla sua casa, un modellino che sotto la sua lente d’ingrandimento aumenta di volume e prende vita. Aprendo una a una le stanze di questa magica dimora senza luogo e senza tempo, la memoria prende forma e davanti ai nostri occhi scorrono decine di personaggi del nostro immaginario collettivo: dai grandi della musica ai protagonisti delle favole della nostra infanzia, fino ai volti del piccolo e grande schermo.

L’arte del trasformismo raggiunge la sua apoteosi con oltre sessanta nuovi personaggi, portati in scena per la prima volta. Incredibili quelli che si materializzano attraverso la semplice manipolazione di un cappello: preti, toreri, cardinali, napoleoni, guardie svizzere, arlecchini e chi più ne ha più ne metta.

Nel corso del suo show, Brachetti mette in scena anche altre discipline in cui eccelle, le ombre cinesi e la sand painting, il tutto contrappunto qua e là dal magnetismo del raggio laser. Non mancano omaggi a uno dei suoi artisti preferiti, il genio della pittura surreale René Magritte.

Dopo il debutto internazionale a Parigi, “Solo” ora è quindi sbarcato in Italia: da Torino, è giunto a Roma, toccherà poi altre quattordici città in tutta la Penisola. Conclusione a Milano, al Teatro Arcimboldi dall’11 al 15 aprile, e gran finale a Legnano il 27 aprile.